BITTI – “Al cuore, Ramòn, al cuore! Se vuoi uccidere un uomo, devi colpirlo al cuore”… “Quando l’uomo con il fucile incontra l’uomo con la pistola, l’uomo con la pistola è un uomo morto”.
Frasi entrate ormai nell’immaginario collettivo grazie al genio di due italiani, Sergio Leone e Ennio Morricone, che a metà degli anni ’60 del secolo scorso si imposero con un nuovo stile, un linguaggio del tutto originale, un codice rivoluzionario che influenzò l’industria cinematografica mondiale.
Il loro fu un sodalizio artistico e umano che si saldò così tanto che in seguito il Maestro scrisse tutte le colonne sonore del grande regista romano.
Era il 12 settembre del 1964 e in un cinema di “seconda visione” di Firenze veniva proiettato, in sordina e senza alcun battage pubblicitario, “Per un pugno di dollari”.
A 60 anni dalla sua uscita nelle sale, il Cinema Ariston di Bitti, con il patrocinio del Comune, della Riserva della Biosfera MaB Unesco e con i fondi nazionali per le politiche giovanili, presenta un ciclo di film, quelli che nella mente del regista e dello sceneggiatore Duccio Tessari presero forma già in fase embrionale come “Trilogia del dollaro”. In più un’anteprima con “La sfida del samurai“, di Akira Kurosawa, che ispirò il primo episodio della saga.
Detta anche “Trilogia dell’uomo senza nome”, la storia è ambientata nel far west durante e dopo la guerra di secessione americana, con una sequenza a “ritroso”; tanto che l’ultimo episodio, “Il buono, il brutto, il cattivo”, può essere considerato un “prequel”.
Il protagonista è “l’uomo senza nome”, impersonato da Clint Eastwood, che appare in tutti e tre i film.
Ma sono imprescindibili anche i co-protagonisti, straordinari attori come Gian Maria Volontè (nei ruoli di Ramon e l’Indio); Lee Van Cleef (colonnello Douglas Mortimer e Sentenza).
Oltre a Eastwood, un altro attore più di altri ha contribuito in maniera significativa a creare quell’aura che oggi aleggia attorno alla leggenda-mito dei western di Leone-Morricone: Eli Wallach, che indossando le vesti stracciate del fuorilegge incallito, il “brutto” Tuco, pose definitivamente una pietra tombale sui melliflui cowboy dei western targati Hollywood, rappresentati sempre in improbabili ambientazioni, ben vestiti, ben rasati e puliti.
Rimangono indimenticabili, inoltre, le straordinarie interpretazioni di altri grandi dello schermo, come Mario Brega, Luigi Pistilli, Klaus Kinski, solo per citarne alcuni.
La rassegna si aprirà sabato 16 novembre alle 20 con “La sfida del samurai”.
Seguiranno, sempre con inizio alle ore 20, “Per un pugno di dollari” domenica 24, “Per qualche dollaro in più” sabato 30, per chiudere con “Il buono, il brutto, il cattivo” venerdì 6 dicembre.
Interverranno alle proiezioni lo scrittore Natalino Piras, il direttore della Società Umanitaria Cineteca Sarda, Antonello Zanda, l’attore Giovanni Carroni e i musicisti Omar Bandinu e Mauro Mibelli che eseguiranno dal vivo alcune partiture delle colonne sonore.
Previsto anche un contributo audio della figlia di Gian Maria Volontè, Giovanna Gravina.