NUORO > All’hotel Sandalia di Nuoro si sono riuniti gli Stati generali di Forza Italia Sardegna, all’indomani della tornata elettorale che ha visto il partito azzurro confrontarsi alle europee in accordo con i Riformatori Sardi e Noi Moderati.
All’incontro, coordinato dal segretario regionale, il deputato Pietro Pittalis, sono intervenuti i due candidati a Strasburgo, Maddalena Calia e per i Riformatori, Michele Cossa; il deputato Ugo Cappellacci, il capogruppo in Consiglio regionale, Angelo Cocciu, i Consiglieri Giuseppe Talanas e Ivan Piras, il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, il Consigliere comunale di Cagliari, Edoardo Tocco e quello di Nuoro, Angelo Arcadu.
Tema caldo, il lusinghiero risultato del voto comunitario che ha visto il partito raggiungere la soglia psicologica del 10% su scala nazionale (secondo partito del centrodestra); ma anche il suo rovescio della medaglia.
Ancora una volta, infatti, la Sardegna non ha eletto nessun europarlamentare, sfavorita ai blocchi di partenza perché inserita in un collegio, Italia insulare, che premia la Sicilia oltremisura e viceversa lascia con un pugno di mosche la nostra regione.
I toni su questo punto sono stati molto decisi e hanno preconizzato azioni parlamentari e istituzionali, come il concetto di insularità tutto da sfruttare e potenziare a favore dell’isola. Ma valutando anche vertenze per “aprire una importante stagione di rivendicazione politica, dove Forza Italia intende coinvolgere tutte le forze democratiche di entrambi gli schieramenti” -ha detto Pietro Pittalis.
Da più parti ci si è oltremodo richiamati ad una “diserzione generale” delle urne in segno di protesta; azione da non confondere con il mero astensionismo, affrontato in tutti gli interventi con toni preoccupati, vista anche l’incidenza che il fenomeno ha nell’elettorato moderato.
La nuova stagione di Forza Italia, autorevole e riconosciuta guida nel panorama dei Partiti Popolari Europei, è stata ulteriore motivo di dibattito con l’annuncio della campagna autunnale che porterà ad espletare i congressi e il rinnovo delle cariche sin nei più piccoli centri, obbiettivo prioritario per un radicamento capillare in tutte le aree della Sardegna.
Quest’ultimo punto questo che ha aperto agli interventi su una lucida, e a tratti severa autocritica sul voto per le amministrative, perse dal centrodestra in tutte le principali città dell’isola dopo essere stato già sconfitto alle regionali di febbraio.
Consultazioni che hanno lasciato l’amaro in bocca nel partito fondato da Silvio Berlusconi, in costante crescita, ma alla fine della fiera penalizzato da scelte che non sono state favorevolmente accolte, o capite, dall’elettorato.
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