di Pietro Corosu
OZIERI > Non è a caso che il 19 marzo, San Giuseppe, festa consacrata di tutti i lavoratori, sia stata scelta proprio come data ufficiale per portare a conoscenza dell’opinione pubblica la sofferenza di autotrasportatori e allevatori del nord Sardegna che di fatto emblematicamente si sono sentiti scaricati dalle proprie organizzazioni di categoria senza un sé e senza un ma attraverso un documento ufficiale trasmesso ai prefetti delle province.
La situazione del settore agricolo primario è di fatto nota ai più, ovvero un settore calmierato dal mercato dei prezzi delle materie prime che devono rendere accessibile a tutti l’acquisto dei prodotti derivati, pena la fame per il popolo.
La situazione pare che in queste settimane sia di fatto sfuggita di mano; sino ad un mese fa si parlava di rilancio e progressione delle nostre economie grazie ai fondi del PNRR , una panacea un nuovo Piano di Rinascita, una speranza per i cittadini UE ma soprattutto per i giovani futuri protagonisti della crescita della nostra UE con una gran voglia di rimboccarsi le maniche.
Tutto finito! Annunci, proclami e spot di tutte le nazioni UE ….non più attualizzabili per via della crisi Russia- Ucraina. Anzi in due settimane recessione, riduzione dei consumi e prepararsi ai razionamenti appaiono quasi prediche evangeliche provenienti da chi ci governa.
La Sardegna soffre un’economia di mercato debole ma che va sostenuta con forza e determinazione come autorevole e imprescindibile per la sua tipicità. L’agricoltura ed in particolare l’allevamento, ma ha maggior effetto ed acustica denominarla Pastorizia, principale ed ancestrale risorsa del popolo sardo della quale lo stesso deve mostrare fierezza, ma che in questo momento viene posta in grandissima difficoltà dalle contingenti o presunte tali situazioni che sicuramente affliggono il popolo ucraino ma che a noi europei sono imposte dal regime del grande alleato ora dem piuttosto che rep.
A Ozieri, cuore del centro-nord della Sardegna, storicamente denominata per la fiorente zootecnia, allevatori e trasportatori rimettono le proprie speranze in un adeguamento dei prezzi di mercato; come il trasportatore Mario Piras che non a caso con il suo camion cisterna trasporta latte da decenni ma che oggi afferma che il costo del carburante non bilancia il trasporto del latte alimentare dalle aziende alla centrale di conferimento o l’allevatore di bovini da carne Giovanni Demontis il quale ci mostra i prezzi degli integratori e dei semplici mangimi foraggeri che nel giro di qualche settimana sono praticamente raddoppiati mentre i commercianti che dovrebbero acquistare i suoi bovini da carne latitano o farneticano proposte a dir poco improponibili.
In una manifestazione spontanea che ha visto centinaia di allevatori e camionisti presenti, assume particolare rilievo la presenza di Angelo Sini, sindaco di Pattada, ma anche parte interessata in quanto agronomo e profondo conoscitore delle realtà agro-pastorali della Sardegna il quale nel suo intervento rimarca fortemente che la domanda di materie prime è in costante aumento e che sarebbe ora di ripensare ad una nuova politica agricola che incentivi gli aiuti agricoli in maniera che tengano conto delle produzioni e non solo agli aiuti sul reddito come sono attualmente.
La manifestazione pur non avendo patrocini e né velleità di disturbo, visto anche l’orario e la location, ha avuto un particolare e sentito rilievo nel territorio ozierese vocato tradizionalmente all’allevamento.