Infrastrutture e trasporti che non funzionano. E Pil sprofondato nel 2020 a -9,7 per cento con una media superiore a quella del Mezzogiorno.
Ma le imprese hanno molta fiducia nel Pnnr: nel settore della manifattura l’80 per cento delle aziende sa bene di che cosa si tratta. E il 92 per cento di chi conosce il piano lo reputa da abbastanza a molto vantaggioso.
È quanto emerso da un tavolo di confronto promosso dalla Camera di commercio di Cagliari-Oristano, in collaborazione con gli enti camerali di Nuoro e Sassari e con Uniontrasporti.
L’evento si inserisce nell’iniziativa “Il sistema camerale per lo sviluppo infrastrutturale e la ripresa dell’economia sarda” organizzato soprattutto per ascoltare le esigenze e i fabbisogni del sistema imprenditoriale locale. Le riflessioni scaturite dal confronto diventeranno un “Libro bianco delle priorità infrastrutturali della Sardegna”, documento che conterrà una selezione di opere necessarie per superare la crisi in atto e recuperare competitività. Anche nelle esportazioni: nel 2020 la Sardegna è infatti passata da 5,7 a 3,4 miliardi di euro (-40,6%).
L’analisi ha evidenziato una sostanziale arretratezza del sistema infrastrutturale sardo rispetto ad altre realtà sul territorio nazionale. Che cosa manca? Il territorio isolano è penalizzato particolarmente dal contesto (assenza di accessi autostradali, elevata incidenza di zone rurali scarsamente popolate, assenza di assi del Core Network europeo), dalla dotazione (scarsa consistenza della rete stradale) e dalle limitate strategie di investimento in opere di adeguamento del sistema stradale.
Il 45,5% delle imprese della manifattura e il 55,1% delle imprese di trasporto e logistica valutano insufficiente-molto carente la qualità della rete stradale regionale. Male, secondo il report, anche le ferrovie. Per quanto riguarda i porti i punti deboli riguardano i volumi di traffico e l’integrazione nel commercio internazionale. Ma anche le dotazioni (superficie piazzali, capacità di stoccaggio, addetti nei trasporti marittimi). La provincia di Cagliari fa però storia a sè.
Per gli aeroporti, rispetto al territorio nazionale, gli aspetti più penalizzanti riguardano la dotazione (area di sedime, area parcheggio aerei, numeri banchi check-in, unità locali e addetti nei trasporti aerei), la funzionalità (movimenti passeggeri e cargo, intermodalità in termini di connessioni ferroviarie/bus, posti auto, compagnie noleggio) e la strategia (spesa per interventi in opere aeroportuali).
Le imprese però credono nell’innovazione: oltre il 40% delle aziende manifatturiere intervistate prevede di investire in software gestionali nell’arco dei prossimi tre anni, il 29,1% nell’Internet of Things e il 27,7% nella connettività in fibra ottica. Anche il 48,9% delle imprese di trasporto e logistica contattate conta di investire in software gestionali per flotte e magazzini, il 27,6% nella connettività in fibra ottica e il 20,7% in applicazioni 4G/5G. (ANSA).