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ESERCITAZIONE MILITARE “NOBLE JUMP”- PROTESTE PER “SA DIE DE SA SARDIGNA”

Venerdi' 28 aprile un corteo si dirigerà verso la base di Decimomannu

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Una “Die de Sa Sardigna” in chiave antimilitarista, con le basi e le esercitazioni considerate come nuovi piemontesi da mandare via dall’isola.

 

È il senso della manifestazione promossa dal collettivo “Sardinnia Aresti” per il 28 aprile, giorno in cui l’Isola ricorda i cosiddetti “Vespri Sardi” del 1794,: la manifestazione è stata presentata questa mattina simbolicamente proprio davanti al Comando militare di via Torino a Cagliari.

L’appuntamento è fissato per venerdì alle 14 a Villasor, poi il corteo si muoverà verso la base aerea di Decimomannu.

 

Il motto è sintetizzato in uno striscione esposto in occasione della conferenza stampa: “Gherrausu impari po una Sardinna libera”. E cioè “Combattiamo insieme per una Sardegna libera”.

Nel mirino le ultime esercitazioni militari nell’isola, da Mare Aperto a Noble Jump alla Join Stars.

 

“La Sardegna – denuncia il movimento – non è certo nuova all’occupazione del suo territorio da parte degli eserciti della Nato.

Tuttavia a seguito dello scoppio del conflitto in Ucraina, l’attività di addestramento bellico sulla nostra isola si è notevolmente intensificata.

Per questa primavera sono state pianificate tre esercitazioni e si può già osservare l’enorme arrivo di uomini e mezzi nelle nostre coste e nelle nostre strade, anche al di fuori delle aree occupate stabilmente dai militari, tanto che non è esagerato parlare di una vera e propria invasione”.

 

“Il binomio guerra-energia – spiegano gli attivisti – si ripercuote ulteriormente sulla Sardegna dal momento che i territori non occupati dalle esercitazioni militari sono destinati alle strutture di approvvigionamento energetico carbon-fossile ed eolico, per cui sono previsti notevoli ampliamenti negli anni a seguire”.

 

“L’imposizione di forme di economia altamente inquinanti come quella bellica generano pesanti ricadute quali spopolamento e malattie, producendo dall’altro canto solo pochissimi posti di lavoro e nessuna possibilità di sviluppo.

 

Per questo nel giorno simbolo per la nostra autodeterminazione – concludono gli organizzatori della manifestazione – saremo a Decimomannu per lottare contro quest’idea di Sardegna e ribadire che vogliamo vivere in un’isola diversa”.

 

(foto Ansa)

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