“Il 25 Settembre prossimo saremo chiamati al voto per rinnovare il Parlamento Italiano. Questa è l’occasione per dare all’Italia una maggioranza parlamentare forte e coesa, con un governo stabile e duraturo che sia in grado di migliorare la qualità della vita degli Italiani.”
Lo dice Carlo Doria, parlamentare uscente e ricandidato al Senato alle prossime consultazioni politiche di domenica per la Lega-PSdAz.
“La congiuntura storica che oggi vive l’Italia, stretta nella morsa di una delle più gravi crisi economiche dell’ultimo secolo e con una guerra nel cuore dell’Europa, ci spinge a fare delle considerazioni e delle scelte senza abdicare ad altri il diritto di espressione di ciascuno. Da Sardo e da Sardista convinto, anche per continuare a combattere nel Senato della Repubblica le battaglie contro i diritti negati al nostro Popolo, mi sono messo a disposizione del PARTITO SARDO D’AZIONE per dar voce a quelle istanze che ancora oggi stanno frenando lo sviluppo della nostra amata Terra.
Perché un Sardista come lei è candidato sotto il simbolo della Lega?
La legge elettorale vigente impone il superamento del 3% dei voti su scala nazionale per esprimere un parlamentare. Il mio Partito, anche con il voto di tutti quei Sardi che andranno a votare, non sarebbe in grado di raggiungere tale percentuale, ecco perché il PSd’Az, anche in questa occasione, ha confermato il rapporto Federativo con la LEGA, che consentirà, se gli elettori ci daranno fiducia, di confermare la presenza di un Sardista nelle sedi dove si decidono anche le sorti della Sardegna.
Perché l’accordo elettorale è stato concluso proprio con la Lega?
Intanto perché con la Lega vi è un’assonanza di ideali: il PSd’Az è il partito Federalista più antico d’Europa ed anche la Lega è una forza politica Federalista. Addirittura alcuni articoli dello Statuto della Lega si ispirano a diversi articoli dello statuto del Partito Sardo d’Azione. E poi con la Lega siamo stati alleati in passato e lo siamo ancora oggi al Governo della Regione Sardegna.
Inoltre, l’accordo con la Lega per queste elezioni politiche, ha determinato l’inserimento nel programma di governo del Centro-Destra di nostri 5 punti programmatici IRRINUNCIABILI, che vanno ad aggiungersi a quelli di dimensione Nazionale: rilancio della politica del lavoro, la pace fiscale con la “rottamazione” di milioni di cartelle esattoriali, un più equo sistema di tassazione e tant’altro. Tutte idee e proposte che ritengo siano indispensabili anche per risollevare il sistema imprenditoriale Sardo.
Quali sarebbero questi vostri 5 punti programmatici?
Da Senatore Sardo ho contribuito convintamente alla modifica dell’articolo 119 della Costituzione Italiana che introduce il concetto di svantaggio correlato all’insularità che oggi può rappresentare il “passepartout” per ridiscutere con il governo nazionale e con l’Europa una vera continuità territoriale degna di questo nome.
Oggi questo importantissimo provvedimento va riempito di contenuti. Ebbene i nostri 5 punti, che vado ad elencare, saranno parte integrante di questo straordinario contenitore:
- Riconoscimento della minoranza linguistica, che racchiude in sé la riserva di posti per i sardi nei concorsi pubblici, l’inserimento e riconoscimento della lingua sarda nello Statuto, con indubbi vantaggi storico/culturali e occupazionali nel panorama formativo Isolano, la riduzione della soglia per la rappresentatività politica dal 3 allo 0.5%, come di fatto già avviene in Val d’Aosta e Trentino Alto Adige.
- L’applicazione di una fiscalità di vantaggio / zona franca ad hoc per l’Isola condivisa come strategica per il governo nazionale
- la ricontrattazione con Bruxelles del regolamento sulla continuità territoriale come le realtà non continentali di altri stati europei (Corsica, Baleari, Canarie, Azzorre etc.)
- Abbattimento dei costi energetici per cittadini e imprese, la Sardegna sta diventando il più grande hub energetico Italiano per quanto riguarda le energie rinnovabili. Le imprese ed i cittadini Sardi devono beneficiare dell’abbattimento dei costi energetici derivati da queste infrastrutture.
- Equiparazione della Sardegna alla Sicilia in termini di regionalizzazione delle sovrintendenze e del demanio marittimo