Il 12 e 13 maggio del 1974 l’Italia intera, più di 33 milioni su oltre 37 aventi diritto (87%) si recò alle urne per decretare uno storico verdetto e dire NO all’abrogazione della legge “Fortuna-Baslini” 1 dicembre 1970 nr. 898, quella che introdusse l’istituto del divorzio.
La consultazione popolare appassionò l’intera nazione, con un serrato confronto politico che alla fine decretò una sonora sconfitta dei promotori dei favorevoli all’abrogazione e, in particolare, dell’allora partito di maggioranza relativa, la Democrazia Cristiana e di uno dei suoi leader, Amintore Fanfani, all’epoca Segretario del partito, che fu immortalato magistralmente dalla memorabile vignetta di Sergio Forattini nella prima pagina del quotidiano “Paese Sera”.
Quello del 12 e 13 maggio 1974 fu il primo referendum abrogativo svoltosi in Italia, con il fronte del SI all’abrogazione costituito principalmente dalla Democrazia Cristiana e dal Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale.
A favore del NO il cartello laico, ovvero il Partito Comunista, Radicali, Socialisti, Repubblicani e Liberali.
Il risultato a favore del NO all’abrogazione fu schiacciante, con una percentuale del 59,3%, contro il 40,7% dei SI.
Sostanzialmente il Centro-Nord e le Isole si espressero in senso contrario all’abrogazione, mentre il Sud si espresse in senso anti-divorzista.
In Sardegna solo la provincia di Nuoro andò in controtendenza, con i SI all’abrogazione che raggiunsero il 60% dei consensi.
Il NO prevalse in Abruzzo e il SI in Veneto e Trentino-Alto Adige. La regione che più si espresse contro l’abrogazione della legge sul divorzio fu la Valle d’Aosta, con il 75,06% di voti contrari. Seguirono Liguria (72,57%) e Emilia Romagna (70,97%).
La regione dove più di altre prevalse il SI fu il Molise (60,04% di voti favorevoli), seguita da Basilicata (53,58%) e Puglia (52,60%).
La sconfitta degli abrogazionisti ebbe rilevanti ripercussioni sugli equilibri politici dell’epoca, in particolare all’interno della della Democrazia Cristiana.
Il verdetto delle urne sancì l’inizio del tramonto politico di Amintore Fanfani che l’anno successivo, dopo aver perso anche le elezioni regionali del 1975, si dimise da Segretario nazionale a favore di Benigno Zaccagnini.
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