Ancora in corso il confronto tra il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara e i sindacati della scuola. Al centro dell’incontro, così come già anticipato nelle scorse ore, il tema del rinnovo del contratto per docenti e Ata.
Secondo quanto raccolto da Orizzonte Scuola, il tutto si sta svolgendo all’interno di un’interlocuzione “serena e collaborativa”. Presente al tavolo anche il presidente Aran, Antonio Naddeo.
La proposta sarebbe, come abbiamo riportato, di firmare subito l’ipotesi di contratto, così come previsto fino ad oggi, per garantire immediatamente quei soldi in più in busta paga e gli arretrati ma apporre una nota sul contratto, ovvero entro il 2023 rimpinguare i fondi con nuove risorse aggiuntive.
L’ipotesi, come raccolto da Orizzonte Scuola, sarebbe dunque: possibile sottoscrizione della sola parte economica subito e poi di quella giuridica successivamente. Da capire cosa succederà con i 300 milioni di euro disponibili per la valorizzazione del personale scolastico: saranno destinati per il rinnovo contrattuale o ci saranno altre risorse?
Secondo il nuovo Ministro, quella della sequenza contrattuale se si dovesse attendere lo stanziamento delle risorse aggiuntive in manovra, si dovrebbe modificare l’atto di indirizzo e far partire una trafila burocratica piuttosto lunga. Se si optasse per la sequenza contrattuale, almeno gli incrementi già stanziati e gli arretrati potrebbero arrivare subito e attendere l’iter solo per le nuove eventuali risorse aggiuntive.
Qualora la firma al contratto dovesse arrivare entro Natale, come auspicato dal Ministro, gli aumenti e gli arretrati arriverebbero a gennaio-febbraio 2023.
In totale circa 120 euro lordi di aumento, circa 50-60 euro netti in busta paga.
C’è l’espressa volontà del ministro dell’Istruzione di chiudere l’accordo entro un paio di settimane e cercare di fare avere i soldi al personale scolastico, docenti e Ata il prima possibile: il confronto odierno si è infatti trasformato in un una trattativa fiume.
“Siamo probabilmente alla svolta che abbiamo chiesto di realizzare ad inizio luglio all’Aran – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – con la sottoscrizione immediata di un contratto ‘ponte’, relativa al Ccnl 2019-2021, per poi rimandare al prossimo anno le economie per il successivo rinnovo contrattuale. L’ipotesi, su cui in estate non erano d’accordo gli altri sindacati, sarebbe oggi ancora più inevitabile, per l’impossibilità di accludervi i finanziamenti convogliati sul rinnovo contrattuale ma assegnabili non prima della fine di dicembre con la Legge di Bilancio 2023. L’idea espressa dal ministro Giuseppe Valditara, già trapelata da alcuni giorni, di garantire immediatamente in busta paga aumenti medi superiori ai cento euro e fino a 4mila euro di arretrati ci trova d’accordo. Pur con il rammarico – conclude Pacifico – di avere perso altri 150 giorni”. (orizzontescuola.it)