AMBURGO > Continuano gli appuntamenti cinematografici di “Visioni sarde” nel mondo.
La rassegna, ideata per dare visibilità alle pellicole isolane, farà tappa ad Amburgo il 4 aprile.
In concomitanza con l’evento sarà possibile visitare la mostra “Sander. Sardinia 1927”, inaugurata presso le Sale espositive dell’Istituto Italiano di Cultura lo scorso 23 febbraio. È questo un progetto espositivo che presenta 40 fotografie poco conosciute e rari autocromi del grande fotografo August Sander (1876-1964), selezionate da un gruppo di circa 300 negativi da lui scattati nella primavera del 1927 in Sardegna. Isola antica e incontaminata alle soglie della modernità.
August Sander si pone di fronte alla Sardegna con l’attitudine del fotografo documentarista e riesce abilmente a trasformare la sua testimonianza in un racconto fuori dal tempo, conferendo al progetto, rimasto misteriosamente inedito durante la sua vita, una straordinaria modernità.
La pluralità storica, geografica e culturale dell’Isola è oggi efficacemente rappresentata dai cortometraggi di “Visioni Sarde”. Essi saranno presentati presso gli spazi dell’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo, Hansastraße 6, alle ore 19.00, in lingua originale con i sottotitoli in inglese.
Ecco i titoli: “Dalia” di Joe Juanne Piras (Italia 2023, 17’); “Giù cun Giuali” di Michela Anedda (Italia 2023, 3’); “Incappucciati, Foschi” di Nicola Camoglio (Italia / Svezia 2022, 13’); “Quello che è mio” di Gianni Cesaraccio (Italia 2023, 19’); “La punizione del prete” di Francesco Tomba e Chiara Tesser (Italia 2023, 18’); “Ranas” di Daniele Arca (Italia 2023, 18’); “Spiaggia libera” di Ludovica Zedda (Italia 2022, 16’); “Ti aspetto qui” di Gabriele Brundu (Italia 2023, 13’); e “Tilipirche” di Francesco Piras (Italia 2023, 18’).
L’evento è organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo in collaborazione con la Fondazione Sardegna Film Commission e la Cineteca di Bologna.
Diffusione e distribuzione a cura dell’Associazione Sardi “A. Gramsci” di Torino e dell’associazione “Visioni da Ichnussa” di Bologna.
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