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PECORINO ROMANO DOP – Raggiunto il massimo storico

Ora che è in ottima salute bisogna consolidare e migliorare le posizioni raggiunte

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Di Salvatore Loriga

Calano le produzioni, aumentano le quotazioni ed il Pecorino Romano DOP vola ed i prezzi superano persino quello del parmigiano, che invece è in calo.

 

Un andamento del mercato certificato dal Clal e dall’ISMEA – Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare – dove il prezzo del pecorino, l’ultima settimana è arrivato a d essere commercializzato dentro una forbice tra 13,50 e 13,80 €/Kg, perfettamente allineata a quella della settimana pregressa, ma sempre con valori alti, a certificare il buon evolversi del prodotto.

 

Incremento di prezzi determinato da un rincaro di molte materie prime, mangimi, concimi, energia e carburante e da un forte supporto dall’export del prodotto.

 

Ricordiamo, caso mai ce ne fosse bisogno, che Pecorino Romano Dop, viene prodotto al 95% in Sardegna, a cui si aggiunge qualche azienda in Toscana e Lazio.

E’ il formaggio tra i venduti all’estero e da solo rappresenta mediamente i due terzi delle esportazioni, prevalentemente negli Stati Uniti, principale mercato strategico di esportazione, con il 52% di quello destinato all’estero.

 

Secondo il Clal, che analizza il mercato lattiero caseario e ne interpreta andamento e tendenze, se si effettua un raffronto, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso a luglio 2023, il prezzo medio del Pecorino Romano Dop è passato da 11,8 €/Kg a 13,7 €/Kg, registrando un incremento di valore pari a 1,9 €/Kg (+16,56%).

 

Se poi andiamo a fare un raffronto, sempre utilizzando il mese di luglio, tra l’attualità ed il 2019, famosissimo anno per le battaglie sul latte, vediamo subito che si è passati da 6,6 €/Kg agli attuali 13,7 €/Kg.

In questo caso l’incremento in valore assoluto, a prezzi correnti e non attualizzati, è stato di 7,1 €/Kg, con un incremento del 118,3%, anche a dimostrazione che forse il movimento che si era creato è servito a svegliare le coscienze, e non solo.

 

Sempre secondo il Clal, il prezzo medio del Pecorino Romano di luglio 2023 (non ancora concluso) è attestato sui 13,7 €/Kg, ed è sceso del -1,79% rispetto al precedente mese di giugno 2023 e del -0,72% sul mese di gennaio 2023.

Valori molto poco mobili, in questo 2023, che potremo quasi definire statici.

 

Per quanto invece riguarda il prezzo del latte ovino, sul versante del mondo agropastorale, produttori della materia prima “latte” e prima fautori della qualità del prodotto finito, il prezzo medio di acconto, rilevato da ISMEA, alla data del 20/07/2023, è pari a 1,30 €/litro.

Positiva è stata la situazione dei conguagli 2022 e di quanto finora pagato agli imprenditori agricoli sardi, che si aggira, almeno nel mondo delle cooperative tra 1,70 a 1,90 €/litro, con punte di 2,00 €/litro in alcune realtà di eccellenza.

Infatti è molto positiva l’azione intrapresa dal Consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop, che ha avviato confronti tra gli attori della filiera, a volte coordinati dalla politica regionale, ed ha iniziato a fare programmazioni.

 

Ad esempio è l’unico del settore lattiero caseario-ovino nazionale ad aver aderito al progetto Life Magis, Made Green in Italy, con l’obiettivo di ottenere la “certificazione verde” che garantisce al consumatore che il prodotto deriva da produzioni sostenibili ed ecocompatibili.

 

Altra positiva azione intrapresa dal Consorzio di Tutela del Pecorino Romano Dop è il potenziamento della sua attività di promozione, specialmente nei mercati esteri, con un potenziamento verso gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Svizzera.

Azione resa possibile da due progetti specifici presentati dal Consorzio e approvati dall’Unione Europea che li finanzierà per l’80%.

 

In particolare con il “PR on Top”, finanziato con 3 milioni di euro, ci sarà la partecipazione alle più grandi fiere del settore alimentare del mercato statunitense, che è da sempre il mercato strategico di riferimento per il Pecorino Romano Dop, quali la Summer Fancy Food di New York e il Winter Fancy Food di Las Vegas.

Mentre con il progetto “Task Eu”, finanziato con 5 milioni di euro, si avvieranno delle specifiche azioni di promozione nella Regno Unito e nella Svizzera, stavolta non da soli ma con i consorzi dei Vini dell’Alto Adige e Vini dell’Etna.

 

Con queste specifiche azioni di promozione ed un investimento globale di 8 milioni di euro, è evidente che si è sulla buona strada con il giusto scopo di consolidare e potenziare la propria presenza nei mercati interessati e, specialmente, sulle tavole dei consumatori, con tutti i conseguenti vantaggi per tutti gli attori della filiera.

Altri progetti avviati, per allargare sempre più la gamma dei consumatori, è quello di poter gustare il formaggio in purezza, che presenta una quantità di sale sempre più ridotta, oppure il Pecorino Romano di montagna o al riserva 14 mesi.

 

Tutti progetti inseriti nel nuovo disciplinare, non ancora approvato dal ministero, ma all’insegna dell’evoluzione del prodotto per una sua diversificazione ed innovazione e nati per catturare una sempre maggior fetta di consumatori finali, che presentano gusti ed esigenze sempre più diverse dal passato.

 

Certamente la rivalità commerciale con il Parmigiano Dop, anche lui prodotto tipico della tradizione gastronomica italiana, ma da latte vaccino, ha fatto si che siano attualmente i formaggi italiani più noti al mondo, con relative scuole di pensiero differenti e con prezzi al dettaglio molto importanti ed attestati recentemente, in 30 euro al chilo per il Pecorino Romano Dop ed in 25 euro al chilo per il Parmigiano Dop.

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