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PAC – Spuntano nuovi requisiti per essere considerati “Giovani Agricoltori”

Con la nuova programmazione 2023/2027 si percepiranno meno aiuti che in passato

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Di Salvatore Loriga

Il ricambio generazionale in agricoltura, e non solo in questo settore, rappresenta una delle maggiori necessità e sfide dei giorni nostri per l’intero comparto.

La stessa agenda politica italiana e della stessa Unione Europea, riconoscono prioritario il ricambio generazionale, fondamentale per garantire la sostenibilità, la competitività e la vitalità delle aree rurali nel lungo periodo.

Ossia sanno benissimo che, senza i giovani che entrano in agricoltura, tutto è destinato a crollare e questo non lo si può e non lo si deve permettere.

 

A questo scopo il ricambio generazionale è stato fortemente inserito prioritariamente nel Piano Strategico Nazionale per la PAC dell’Italia, per definire, attraverso un insieme “coerente” di interventi, una strategia per sostenere ed attrarre i giovani in agricoltura.

 

Però, continua a creare non poche perplessità l’attuazione della nuova PAC 2023-2027, anche per l’aiuto supplementare previsto per i giovani agricoltori.

Aiuto complementare ed aggiuntivo al pagamento di base.

Il plafond previsto, è esattamente uguale a quello previsto nella PAC precedente, ossia il 2% del massimale dei pagamenti diretti, pari a 69,92mln di €, ma con alcune differenziazioni.

 

Da questa programmazione per “giovane imprenditore agricolo” si intende un soggetto che non ha più di 40 anni di età che si insedia per la prima volta come capo azienda e, cosa non prevista precedentemente, deve essere dotato di adeguati requisiti di formazione.

Oltre, tanto per non farci mancare nulla, percepire un aiuto economico inferiore!

 

L’inserimento dei giovani in agricoltura resta una delle priorità della nuova Politica Agricola Comune, sia in Europa che in Italia ma, fondamentale per l’accesso all’aiuto supplementare è, come descritto dalla Circolare Agea 35149 del 12 maggio 2023, il possesso dei tre requisiti fondamenti, differenziato tra ditta individuale e socio di società:

1. anagrafico: età non più di 40 anni nell’anno di presentazione della domanda di sostegno complementare o della domanda di assegnazione dei titoli alla riserva nazionale, e questo parametro non cambia rispetto al passato;

2. insediamento: si deve insediare per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo azienda, o deve essersi già insediato entro i cinque anni che precedono la prima presentazione della domanda o della domanda di assegnazione dei titoli alla riserva nazionale, e anche stavolta questo parametro non cambia rispetto al passato;

3. istruzione e competenza: possesso di adeguati requisiti di istruzione e competenza, attestati dal possesso di almeno un titolo di studio-esperienza lavorativa. E questa è la vera e propria novità, in quanto questo requisito non era previsto nella precedente programmazione.

 

Il requisito della formazione, che rappresenta una vera e propria novità, prevede che il giovane debba essere in possesso, al momento della domanda, di adeguati requisiti di istruzione e competenza, attestati dal possesso di almeno uno dei seguenti titoli di studio-esperienza lavorativa:

1) Titolo universitario a indirizzo agricolo, forestale, veterinario, o titolo di scuola secondaria di secondo grado a indirizzo agricolo (allegato VI del decreto ministeriale del 23 dicembre 2022 sui pagamenti diretti della PAC);

2) Titolo di scuola secondaria di secondo grado non agricolo, comprese le qualifiche professionali conseguite con percorsi formativi di durata almeno triennale, e attestato di frequenza ad almeno un corso di formazione di almeno 150 ore, con superamento dell’esame finale, su tematiche riferibili al settore agroalimentare, ambientale o della dimensione sociale, tenuto da enti accreditati dalle Regioni o Province autonome, oppure partecipazione con esito favorevole all’intervento di sviluppo rurale “cooperazione per il ricambio generazionale”;

3) Titolo di scuola secondaria di primo grado, accompagnato da esperienza lavorativa di almeno tre anni nel settore agricolo, documentata dall’iscrizione al relativo regime previdenziale agricolo per almeno 104 giornate/anno, oppure partecipazione con esito favorevole all’intervento di sviluppo rurale “cooperazione per il ricambio generazionale

 

Naturalmente le regioni potranno integrare questi requisiti.

 

In possesso di questi requisiti, il giovane imprenditore potrà fare domanda, come nella vecchia programmazione, ed accedere al “Sostegno complementare al reddito per i giovani agricoltori”.

Pagamento che prevede l’erogazione di un importo stimato, dal Piano Strategico Nazionale, in circa 83,50 €/ha e per massimo 90 ha, per chi rispetti i requisiti di giovane agricoltore, e per un periodo massimo di 5 anni dal momento dell’insediamento.

 

Tuttavia, l’importo unitario effettivo che sarà erogato, per ciascun anno di domanda, sarà determinato
dividendo il plafond previsto dal PSN per il sostegno in questione, per il numero di ettari ammissibili richiesto
a livello nazionale.

 

Come detto l’importo del pagamento verrà determinato come pagamento per ettaro, uguale per tutti i giovani agricoltori; e questa è una grandissima e positiva novità rispetto alla precedente programmazione.

 

Nella precedente PAC l’importo del pagamento era ottenuto moltiplicando il numero dei titoli attivati dall’agricoltore per il 50% del valore medio dei titoli all’aiuto detenuti dall’agricoltore stesso.

Ossia il giovane agricoltore percepiva un pagamento maggiorato del 50% rispetto al pagamento di base ed era proporzionale al valore dei titoli che aveva.

 

Da calcoli fatti, in media, il pagamento si ridurrà di circa il 17%, ma per molti giovani agricoltori la riduzione sarà molto più elevata.

 

Invece, i giovani che avevano già fatto domanda prima del 2023, ossia con la precedente PAC e non hanno ancora concluso i cinque anni, sfortunatamente si vedranno modificare gli importi, che non saranno più pari al 50% del valore dei titoli che possiedono, ma sarà uguale a circa 83,50 €/ha; ma fortunatamente il giovane non si dovrà adeguare al requisito di istruzione e competenza.

 

Altra positività è data dal fatto che i giovani avranno la priorità per il rilascio dei titoli dalla riserva nazionale, “Decreto ministeriale n. 660087 del 23 dicembre 2022 (art. 12, comma 2)”, richiesta che potrà essere fatta solamente una volta e per una superficie minima di un ettaro e potranno chiedere l’aumento del valore dei titoli già detenuti, se questo è inferiore alla media nazionale di 164 €/ha.

 

In altre parole, questo vuol dire che un giovane agricoltore, che si insedia e presenta domanda alla riserva nazionale nel 2023 (o successivamente) potrà percepire i seguenti importi dei pagamenti diretti:

– sostegno di base: 164,12 €/ha;

– pagamento complementare, stimato, per giovani agricoltori: 83,50 €/ha;

– per un totale di 248 €/ha circa.

 

Maggiorazione che si giustifica ampiamente con l’esigenza di accrescere in particolare il reddito delle aziende dei giovani agricoltori nei primi anni di attività, per contrastare uno dei punti di debolezza individuati dalle varie analisi SWOT cioè instabilità dei redditi in agricoltura e il gap rispetto ad altri settori economici come deterrente per il rinnovo generazionale”.

 

Ossia diamogli un reddito paragonabile a quello degli altri settori, altrimenti i giovani faranno altro!

Senza considerare poi quanto percepirà con il sostegno ridistributivo, gli ecoschemi e il sostegno accoppiato, sempre che il giovane agricoltore pratichi una coltura o un allevamento che rientri in tale forma di pagamento.

 

Oltre, ancora, ad eventuali premi derivati dall’implementazione, in maniera autonoma od in combinato, con altri interventi da farsi con il Complemento di Sviluppo Rurale (CSR ), sia come primo insediamento che come Pacchetto giovani, previsti anche dalla Regione Sardegna.

 

Indicazioni che potranno essere esaustivamente fornite loro da Studi Tecnici agricoli e/o da Centri di Assistenza Agricolo (CAA) di loro riferimento.

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