E’ stato definitivamente approvato alla Camera, con 159 voti favorevoli della maggioranza, 34 astenuti e 53 contrari, il disegno di legge che vieta la produzione, vendita, somministrazione, distribuzione e promozione di alimenti a base di colture cellulari, prevedendo sanzioni da 10 a 60 mila euro.
Dopo quello del Senato, con 93 si, 28 no e 33 astenuti, il voto di Monte Citorio fa dell’Italia il primo Paese al mondo a vietare la carne coltivata.
Naturalmente dopo la firma da parte del Presidente della Repubblica!
Approvazione che sta già suscitando moltissime strumentalizzazioni e reazioni da più parti, alimentando tantissime fake news, attacchi che di fatto e senza nessuna base scientifica stanno danneggiando anche l’intero comparto zootecnico.
Il che fa subito capire l’evidente rilevanza strategica che ha questo settore, per l’interesse nazionale ma anche internazionale.
Non a caso il DDL italiano è ampiamente supportato dall’Organizzazione mondiale degli agricoltori (Wfo), che rappresenta oltre 1,2 miliardi di agricoltori in tutto il mondo e che ha preso posizione nettamente contraria all’adozione di alimenti coltivati in laboratorio.
Inoltre i dati ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), ci dicono che le emissioni delle stalle sono diminuite del 14,2%, ma sembra che i dati scientifici contino poco e gli allevamenti, in particolare quelli bovini, sono soggetti ad un ingiustificabile attacco mediatico, senza nessuna base scientifica, dandogli addirittura la colpa di essere una delle principali cause della crisi climatica che stiamo vivendo.
Certamente, in primis, serve chiarezza ed onestà intellettuale, puntando sulla qualità e corretta informazione verso il consumatore ed il mercato.
Al momento, il punto è capire se il provvedimento appena approvato potrebbe entrare in contrasto con il diritto internazionale e le regole europee.
Infatti con l’approvazione definitiva il DDL, che ricordo avviene solo in seguito alla firma del Presidente della Repubblica e sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, dovrà essere notificato alla UE, e solo in seguito si saprà se arriverà o meno un’infrazione.
Il fatto è che abbiamo a che fare con una singolarità legislativa, ove in Italia si è andati a vietare, a livello precauzionale, un qualcosa che ancora non si può fare e che di fatto è già vietata dalla stessa Unione europea, in quanto l’EFSA (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare), non ha ancora approvato o vietato alcunché in tal senso!
Infatti, solamente dopo che l’EFSA avrà valutato la sicurezza della carne coltivata, considerata una “novel food”, ci potrà essere un’autorizzazione da parte della Commissione ed entrare nel mercato europeo. Non prima.
Ma per arrivare a questo, serve fare ricerca, che non è stata vietata dal DDL legge come invece qualcuno asserisce, e solamente dopo che si avranno i dati scientifici, il legislatore potrà trarre le opportune considerazioni.
Ricordiamoci inoltre che, nella nostra cara UE, per carne si intende “muscolo scheletrico derivante da specie animali specifiche”, definizione creata quando era originata solamente dalla macellazione degli animali, per cui bisognerà vedere, una venisse autorizzata, se la carne coltivata verrà chiamata carne o se cambieranno, più semplicemente, la definizione normativa o cos’altro!
In ogni caso, vedremo a breve come andrà a finire, ma prima di aprire completamente le maglie, è bene che la ricerca dica la sua, sia per la salute umana, ma anche per la tutela del stesso nostro ambiente.
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