OLBIA > Sono definitivamente cadute tutte le accuse nei confronti del sindaco di Olbia, Settimo Nizzi e dell’ex dirigente dell’ufficio tecnico comunale, Antonello Zanda, finiti sotto inchiesta per non aver dato corso al piano di messa in sicurezza della città dal rischio idrogeologico dopo le alluvioni del 2013 e 2015.
Il tribunale di Tempio Pausania, giudice Claudio Cozzella, ha accolto le richieste della procura e della difesa e ha archiviato il procedimento, revocando contestualmente il sequestro preventivo di 18 opere realizzate sui canali cittadini.
Il giudice ha escluso che vi sia stato un colpevole ritardo nella demolizioni dei ponti e nella pulizia dei canali, non individuando condotte illecite da parte del sindaco e dell’allora dirigente.
Il Comune, al contrario di quanto sostenuto nelle accuse, aveva provveduto a demolire e ricostruire le opere incongrue, i cosiddetti ponti tappo, di sua competenza, eseguendo regolarmente la manutenzione ordinaria e straordinaria dei canali.
Soddisfatto per la sentenza il collegio di difesa: gli avvocati Pietro Carzedda per Settimo Nizzi e Jacopo Merlini per Antonello Zanda.
(paq.far.)