L’ordigno, che non è deflagrato solo per un difetto del timer, è stato rinvenuto alla base del padiglione del laboratorio Sar Grav dell’Istituto di Fisica Nucleare che ospita l’esperimento “Archimedes” (nella foto).
E’ nelle gallerie sotterranee che gli scienziati sperano di installare la struttura “Einstein Telescope”, progetto europeo conteso anche da una cordata Belgo-Tedesco-Olandese.
Il radiotelescopio, mille volte più potente di quelli attualmente in funzione, servirà ad intercettare le onde gravitazionali per scoprire se, oltre alla nostra, esistono forme di vita intelligente nell’universo.
Un’opportunità straordinaria che, nel campo della ricerca scientifica e astronomica, farebbe assurgere a notorietà mondiale l’intero territorio direttamente interessato (Lula, Bitti, Onanì) e, a cascata, la Sardegna intera e l’Italia.
Un’irripetibile prospettiva di crescita e rilancio, oltremodo in perfetta simbiosi naturale con l’habitat circostante, a partire dal Parco naturale di Tepilora, area MaB (Man and Biosphere) certificata dall’Unesco per la sua unicità e sostenibilità.
Per questo le prime reazioni a caldo sono di stupore, incredulità e assoluta condanna per un atto che getta un’ombra sinistra sull’intero progetto; sempre che l’intimidazione sia legata all’Einstein Telescope.
Ad ora non ce stata nessuna rivendicazione in proposito.
“L’Einstein Telescope rappresenta un’opportunità irrinunciabile per la nostra Isola e per l’intero Paese; qualsiasi gesto teso a impedire la realizzazione del progetto per lo studio delle onde gravitazionali a Sos Enattos è un atto contro la Sardegna e contro i sardi”.
Lo ha dichiarato il Presidente della Regione, Christian Solinas.
“Piena solidarietà a Lula, ai cittadini e agli amministratori, all’Istituto nazionale di fisica nucleare e alle realtà coinvolte nel progetto Archimedes. Suscita sdegno – ha aggiunto il governatore – l’ipotesi di un atto pensato contro la realizzazione dell’Einstein Telescope, ma non ci faremo intimidire. A Sos Enattos non vogliamo le bombe, ma vogliamo dare alla luce un progetto scientifico che porti ricchezza, lavoro e sviluppo al territorio, rilanciando così un sito patrimonio della tradizione mineraria sarda le cui caratteristiche geofisiche sono uniche e ideali per lo studio dei segreti dell’universo”.
Va rimarcato che sinora le popolazioni del territorio, l’intera comunità scientifica, enti e organismi governativi di qualsiasi livello e settore si sono tutti espressi, a gran voce e senza alcun tentennamento, a sostegno del progetto.
