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CARCERE BADU ‘E CARROS – PROTESTANO AGENTI PENITENZIARI

Emergenza per carenza di organico e assenza di presidi sicurezza

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NUORO> E’ emergenza nel carcere di Badu ‘e Carros di Nuoro e gli agenti penitenziari avviano la mobilitazione che arriva dopo vari episodi di aggressioni contro i poliziotti, sotto pressione per la carenza di organico, l’assenza di presidi di sicurezza e la fuga del boss della mafia garganica Marco Raduano nel febbraio scorso, che fece scalpore per le modalità dell’evasione.

 

“Abbiamo dato inizio un percorso di mobilitazione che in assenza di risposte continuerà a oltranza – annuncia Giovanni Villa della Fns Cisl davanti al carcere con il colleghi della Sappe, Sinappe, Osapp, Uspp, Fp Cgil e Uilpa – La situazione in istituto è andata progressivamente peggiorando: la carenza di organico è pari a 59 unità, il personale è costretto a turni interminabili e non può fruire del congedo ordinario arretrato.

 

Le condizioni di sicurezza degli agenti sono estremamente precarie con episodi di aggressione frequenti e si trovano esposti a responsabilità alle quali non sono in grado di adempiere – osserva – Da parte dell’amministrazione penitenziaria registriamo distanza e indifferenza creando i presupposti per una escalation che potrà degenerare”.

 

Ieri, presente anche il deputato Pietro Pittalis (nella foto) i sindacati si sono collegati in videoconferenza con il sottosegretario del ministero della Giustizia Francesco Paolo Sisto al quale hanno rappresentato la drammatica situazione e oggi una delegazione di agenti penitenziari è stata ricevuta dal prefetto Giancarlo Dionisi.

 

“Io ho 175 giorni di ferie arretrate e ieri me le hanno bloccate – denuncia Giovanni Conteddu dell’Osapp – Viviamo una situazione di schiavitù nel lavoro e da quando è evaso Raduano non è cambiato niente: nessun posto di servizio è stato ripristinato, nessun presidio di sicurezza in più”.

 

“La situazione è drammatica, oltre alla carenza di organico siamo sguarniti sui controlli: questo carcere ha solo una garitta (torretta esterna, ndr) per più di un Km di muro di cinta ed è l’unico presidio armato dell’istituto – osserva Luciano Porcu della Cgil – Il presidio per il controllo delle telecamere che può osservare l’interno e l’esterno del carcere, è ancora senza personale come nel giorno della fuga di Raduano”.

 

E Franco Spina dell’Osapp snocciola alcuni numeri: “Fino a 15 anni fa eravamo in 246 agenti oggi siamo 100 in meno e quasi tutti ultracinquantenni, su 300 detenuti da controllare, di cui 265 dell’alta sicurezza e sei al 41 bis. La situazione è drammatica e stavolta non accetteremo i silenzi di amministrazione e ministero: siamo pronti a sciopereremo a oltranza”

 

(foto La Nuova Sardegna)

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