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INDAGINE “MONTE NUOVO” – Depositate le motivazioni del tribunale del riesame

"Non c'è lo stampo mafioso, ma associazione a delinquere semplice"

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CAGLIARI > “Insussistenza dell’associazione a delinquere di stampo mafioso e di associazione segreta ma associazione semplice per la commissione di reati contro la pubblica amministrazione”.

 

Sono queste le motivazioni che hanno portato alla scarcerazione dell’ex assessora all’Agricoltura della Regione Sardegna, Gabriella Murgia, attualmente agli arresti domiciliari.

 

I giudici del Tribunale del Riesame di Cagliari hanno si erano espressi il 19 ottobre scorso dopo le richieste di scarcerazione o di attenuazione della misura cautelare presentate dagli avvocati difensori dell’allora esponente della Giunta Solinas, Enrico Meloni e Carlo Figus.

 

Confermata invece la misura cautelare in carcere per Tomaso Gerolamo Cocco, primario della terapia del dolore all’ospedale Marino di Cagliari.

 

Murgia e Cocco sono indagati, insieme ad altre 29 persone, nell’ambito dell’inchiesta della Dda denominata “Monte Nuovo”, per una presunta, secondo l’accusa, associazione operante nell’Isola con una fitta rete di intrecci tra criminalità orgolese riconducibile a Graziano Mesina, la politica e le istituzioni isolane.

 

Secondo gli inquirenti sarebbero stati loro il punto di congiunzione tra i gruppi criminali e le istituzioni.

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