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SS 131 – Un viaggio che ha più il sapore di un’odissea

Percorrere la principale arteria dell'Isola è estenuante e a tratti molto pericoloso

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Non passa giorno che le cronache non registrino incidenti (anche mortali), estenuanti rallentamenti, lunghe code, disagi.

 

Percorrere la “Carlo Felice”, sia il tratto Cagliari-Sassari sia la DCN che da Abbasanta arriva a Olbia, è ormai un’autentica “Odissea nello strazio”, parafrasando il famoso film di Kubrick.

 

Ma di finzione, purtroppo, ce n’è ben poca, è tutto molto reale.

 

Cantieri aperti che sembrano non vedere mai la fine, gallerie chiuse da anni (come quella di Pratosardo) che restringono la quattro corsie in un doppio senso di marcia in un tratto di strada già di per se pericolosissimo, con i coni segnaletici spartitraffico sparsi a manca e a destra.

 

Per non parlare poi dei percorsi alternativi, che dopo qualche giorno di transiti necessitano a loro volta di manutenzione e ritocchi, con “deviazioni nelle deviazioni”.

 

L’unica regione d’Italia dove è quasi inesistente un trasporto ferroviario degno di questo nome, e chi si sposta su gommato deve mettere in conto un terzo se non un 50%  in più del tempo necessario per arrivare a destinazione.

 

Una condizione non più accettabile insomma, un pugno in un occhio per una regione d’Europa (non di una dimenticata provincia sottosviluppata) che ambisce sempre più ad essere meta turistica di eccellenza nel Mediterraneo e che si sta candidando per avere nel suo territorio un’infrastruttura come l’Einstein Telescope, in competizione con una delle aree più infrastrutturate non solo d’Europa, ma del mondo intero.

 

 

 

 

 

 

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