“Voglio sperimentare una cosa tipo Union Valdotaine, magari candidando a Presidente un sindaco; potrebbe essere quello di Quartu, di Iglesias o di Nuoro (Milia, Usai, Soddu, ndr) che hanno dato la disponibilità e manifestato l’interesse di volersi confrontare; ma questo lo vedremo più avanti”.
Così qualche minuto fa Renato Soru, ospite della trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora” trasmessa da Rai Radio Uno.
Alla domanda “lei si candiderà comunque?”, l’ex presidente della Regione ha risposto “sono candidato, ma non devo essere necessariamente io; c’è ancora tempo per trovare un candidato comune all’interno di un fronte ampio”.
Intervistato da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, Soru oggi è a capo del movimento politico “Rivoluzione Gentile”.
Smarcatosi dal centro sinistra e in particolare dal PD del quale è stato uno dei 40 fondatori, intende scendere in campo per concorrere alle prossime elezioni regionali del 2024 perché, come ha detto durante la trasmissione radiofonica, “in questo PD non mi riconosco più, troppo legato agli equilibri di potere”.
“Non ho mai smesso di guardare alla Sardegna con uno sguardo politico -ha detto- e sono convinto che abbiamo bisogno di uno sforzo unitario perché viviamo un momento, una fase storica, molto critica e mi sento di dare una mano”.
“Ho detto no all’imposizione romana della candidatura di Alessandra Todde, contro la quale non ho nulla di personale e che anzi stimo, perché per me è una cosa che non ha nulla a che vedere con la Sardegna e le sue esigenze -ha aggiunto-. Nella nostra terra siamo abituati a non accettare prevaricazioni e la vasta platea degli elettori sardi ha bisogno di più rispetto.
Ma c’è sempre tempo per ricomporre la frattura. Per ora non ho ricevuto nessun segnale, e nessun SMS”.
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