CAGLIARI > Sono ripresi i lavori del Consiglio regionale, riunito per l’approvazione del Collegato alla Finanziaria.
La discussione oggi si è aperta sulle problematiche della Sanità.
L’Assessore alla Sanità, Carlo Doria, è intervenuto sulla vicenda della radioterapia negata a un paziente nuorese.
“C’è una fuga dal sistema sanitario pubblico anche a causa della bassa retribuzione degli operatori sanitari sardi. La certificazione radioterapica di questa paziente è stata a dir poco contraddittoria, con un certificato incompleto che parlava di sei mesi per effettuare la radioterapia, con un invito ad effettuarla fuori Sardegna – ha detto l’Assessore.
Nel certificato la patologia è ben descritta dal medico, che in maniera precisa ha fissato per il 20 dicembre 2023 alle 10 la somministrazione del raggio presso la radioterapia di Nuoro, all’interno dei famosi quattro – sei mesi previsti dalle linee guida. Non è però comprensibile – ha proseguito Doria – che in quel certificato compaia una riga sotto con altri caratteri e con invito al paziente a rivolgersi all’ospedale Sant’Andrea di Roma a causa del fatto che a Nuoro sarebbero necessari sei mesi per la radioterapia.
Non sappiamo chi abbia aggiunto questa scritta ma è un fatto gravissimo perché è passato il messaggio che per curarsi bisogna andare fuori dalla Sardegna. E non è giusto denigrare i medici e gli operatori che sono rimasti in Sardegna a lavorare”.
Durante il suo intervento l’Assessore alla Sanità ha inoltre illustrato i numeri delle radioterapie sarde. “La Asl di Nuoro per la prostata ha tempi da 4 a 6 mesi dalla prima visita, la Asl del Businco dai 4 ai cinque mesi; a Sassari entro 4 – 6 mesi; il Mater Olbia garantisce la prestazione a 120 giorni. Quindi la situazione della radioterapia sarda è assolutamente in linea con i tempi previsti dalle linee guida” -ha concluso Doria.
Critico il Consigliere d’opposizione Daniele Cocco (Rossoverdi). “Non è possibile che nel 2023 siamo ridotti a questo -ha detto-; noi dobbiamo fare in modo che i servizi sanitari siano erogati a tutti i pazienti”.