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SULCIS – Solinas incontra i sindacati: “Ripartire dalla dorsale per il rilancio del polo industriale”

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Cagliari – La crisi industriale che investe il Sulcis è stata al centro di un incontro svoltosi, oggi, a Villa Devoto, tra il Presidente della Regione Christian Solinas, i sindacati regionali e confederali territoriali di Cgil, Cisl e Uil e una rappresentanza dei sindaci sulcitani.

 

“Il Polo industriale di Portovesme è strategico per la nostra economia – ha dichiarato il Presidente della Regione Christian Solinas – la Regione si è battuta per portare la questione del polo della metallurgia non ferrosa al tavolo nazionale, per affrontare il rilancio in maniera organica e condivisa, in quanto è un tema legato alle politiche industriali del Paese.

Ora lo Stato deve decidere se ritiene ancora strategica la produzione di piombo e zinco in quel polo, esercitando eventualmente lo strumento della Golden share, o scegliere di sperimentare nuove leghe”.

 

All’ordine del giorno la questione energetica, lo sblocco delle vertenze industriali, le bonifiche ambientali e le politiche del lavoro.

 

“Sulla questione energetica – ha affermato Solinas – vogliamo ripartire dalla dorsale, un’infrastruttura strategica per lo sviluppo dell’Isola.

Nelle nostre interlocuzioni, abbiamo chiesto al Ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica che il rigassificatore vada a Porto Torres, dove c’è già un porto industriale, che si può connettere con gli altri bacini della Sardegna.

In questo modo – spiega il Presidente – non solo si accorcerebbero i tempi per l’arrivo del gas nell’isola, ma ci sarebbe lo spazio per promuovere altri progetti nell’area di Portovesme, come la cantieristica navale, che potrebbe essere un volano per la filiera dell’alluminio con ottime ricadute occupazionali”.

 

Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto della situazione sulle principali vertenze industriali che impattano maggiormente sull’economia del territorio: Sider Alloys, Eurallumina, Portovesme srl, centrale Enel.

Allo stato attuale tutti i lavoratori, compreso quelli dell’indotto, sono stati messi in sicurezza, in attesa che si definiscano i progetti di riqualificazione industriale in corso.

 

“Le politiche del lavoro restano al centro dell’agenda regionale – ha assicurato l’Assessore regionale del Lavoro, Ada Lai – sottolineando la volontà della Regione di continuare a garantire la sicurezza sociale dei lavoratori, non solo con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, ma anche accompagnandoli, durante la delicata fase di riconversione in corso, con percorsi di formazione retribuiti da un’indennità di frequenza.

Nel collegato e nella variazione di bilancio – ha annunciato l’esponente dell’esecutivo – abbiamo integrato la quota prevista per la mobilità in deroga per il 2023 e il 2024 – inoltre, saranno raddoppiate le risorse destinate ai cantieri occupazionali comunali, pari a 40 milioni, che potrebbero coinvolgere anche i lavoratori interinali dell’indotto”.

 

All’ordine del giorno anche il Just Transition fund, ossia le risorse messe in campo dall’Unione Europea per il Sulcis e Taranto per ridisegnare il futuro dei territori con nuovi progetti all’insegna dell’energia verde, rinnovabili e idrogeno, oltre che innovazione digitalizzazione.

 

“Per il Sulcis – spiega il Presidente Solinas – abbiamo a disposizione oltre 360 milioni. Con l’ultima delibera di Giunta, ha preso concretamente avvio il processo di attuazione del Programma JTF Italia 2021-2027- Piano Sulcis, un’opportunità unica di transizione e di riqualificazione a lungo raggio, che apre nuovi scenari per uno sviluppo industriale diverso rispetto al passato e sempre più rispettoso dell’ambiente”.

 

Dai sindacati è arrivata la proposta di istituire un tavolo di crisi permanente per approfondire le azioni di programmazione e monitoraggio, che potrebbero rilanciare l’industria del Sulcis, dalla filiera dell’alluminio a quella che interessa il piombo e lo zinco, e le energie rinnovabili.

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