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SANITA’ – L’assessore Carlo Doria replica alla FIMMG sulle sedi carenti in sedi disagiate

"Impensabile che si possa mistificare la realtà ad uso e consumo"

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“La misura è colma e oltre il danno anche la beffa”.

Così replica l’assessore regionale alla Sanità, Carlo Doria, alle dichiarazioni del segretario del sindacato FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), Umberto Nevisco, relativamente all’accordo siglato sulle sedi carenti in sedi disagiate.

 

“E’ impensabile che si possa mistificare la realtà ad uso e consumo – attacca Doria -. La verità è ben altra come possono confermare le sigle sindacali CISL e SNAMI che hanno sottoscritto l’accordo la cui copia è stata messa a vostra disposizione e da cui si evince che quanto riportato virgolettato delle dichiarazioni del dott. Nevisco non rappresenta la realtà dei fatti.”

“Un primo accordo proposto aveva previsto l’inserimento già nel bando 2022, in attesa di essere pubblicato, della modifica del parametro per dichiarare la sede carente di medici di medicina generale da un paziente ogni mille abitanti a uno ogni mille e 200 negli ambiti sopra i 16 mila residenti, pur consapevoli che avrebbe potuto stimolare il ricorso amministrativo di qualche medico di medicina generale che si sarebbe sentito privato della possibilità di scegliere una sede “urbana” rispetto ad una più periferica attualmente più carente.

La modifica del parametro da 1/1.000 a 1/1.200 negli ambiti più densamente popolati – ha specificato l’assessore –  consente infatti una minore concentrazione di medici di medicina generale nei grossi centri abitativi a fronte di un aumento nelle aree dei territori specie dell’interno della Sardegna.”

 

“Nell’ottica che deve sempre prevalere l’interesse della comunità rispetto all’interesse del singolo cittadino avrei anche rischiato i ricorsi amministrativi, ma, per evitare di ritardare le assegnazioni delle sedi carenti legate ad eventuali ricorsi ho quindi proposto la modifica del suddetto parametro nel bando delle sedi carenti solo per il 2023 che non avrebbe dato adito ad alcun ricorso.

Nonostante questa nuova proposta, che è stata poi quella definitiva – ha precisato Doria – c’è stato il rifiuto della FIMMG e della SMI ed ho pertanto siglato l’accordo solo con CISL e SNAMI.”

 

“Dalle dichiarazioni del dott. Nevisco, rilasciate in sede di trattativa sindacale, si è evinto che la decisione di non siglare l’accordo era stata presa in precedenza a priori in quanto in tale accordo non si prevedeva una trattativa economica o benefit di altro genere – ha proseguito l’esponente della Giunta regionale.

Una trattativa economica non poteva ovviamente esserci in tale occasione, oltre a quanto previsto ed in corso di definizione per le sedi disagiate e disagiatissime che deriva da un accordo precedente e già deliberato in giunta nel 2022. Come ribadito nel tavolo sindacale per inserire altri benefici economici è necessario passare per il nuovo AIR (accordo integrativo regionale) che è necessario avviare quanto prima anche per ottemperare alle prescrizioni previste dal DM 77 circa la riforma della medicina territoriale. A nulla è valso il mio appello finale dove ho sottolineato che era necessaria la coesione di tutte le sigle sindacali delle medicina generale regionale per dare una risposta unitaria al bisogno delle popolazioni che oggi vivono una condizione emergenziale senza il medico curante.”

 

“Questa vicenda – ha concluso Carlo Doria – lascia in bocca il sapore amaro della sconfitta perché l’accordo sottoscritto solo da una parte delle sigle sindacali non ha valore legale a cui dare corso.

In questa vicenda hanno perso tutti; in primis quei sardi a cui avremmo potuto dare una risposta ma anche i numerosissimi medici che con tanta dedizione svolgono ogni giorno la loro professione che purtroppo, per alcuni, rappresenta invece un mero interesse economico che niente ha a che fare con i bisogni dei pazienti.”

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