CAGLIARI > È stato respinto dal giudice del tribunale civile di Cagliari il ricorso presentato da Stefano Esu, dirigente del Partito Sardo d’Azione, contro il segretario dei 4 Mori, Christian Solinas.
La “vexata quaestio”, tutta interna ai sardisti, si era innescata durante gli ultimi scampoli della precedente legislatura, che vedeva alla guida dell’esecutivo regionale il segretario del PSd’Az.
In poche parole si contestava alla dirigenza del partito la legittimità delle cariche in quanto Solinas avrebbe ricoperto il ruolo senza averne titolo, per non aver convocato il congresso nei tempi e per ritardi nel tesseramento, come prevede lo statuto.
La disputa aveva suscitato scalpore mediatico; sia perché il ricorso era stato depositato a dieci giorni dalle elezioni, sia perché promossa da uno che sino a poco tempo prima era considerato esponente della massima fiducia nella nomenklatura più ristretta e vicina a Solinas.
Fiducia che per Stefano Esu si era concretizzata con l’incarico di consulente dell’assessorato degli Enti locali e all’Urbanistica, uno dei più importanti e delicati all’interno dell’esecutivo regionale.
Tutto passa, però, e non c’è niente di più aleatorio e imprevedibile delle dinamiche ed equilibri politici, in particolar modo quando, nel frattempo, ci si ritrova a fare i conti con un cambio di maggioranza.
Infatti, pochi giorni fa e inaspettatamente, la neo Governatrice pentastellata, Alessandra Todde, ha chiamato l’ex consulente all’Urbanistica a far parte del suo staff in seno alla Presidenza della Giunta.
Per Stefano Esu, nonostante la delusione del verdetto negativo del tribunale civile, non una magra consolazione, dopotutto.
Come era prevedibile, la notizia del ricorso respinto ha suscitato la reazione dei diretti interessati.
“Il ricorso è sempre stato considerato, dalla dirigenza del Partito Sardo d’Azione, come uno dei tanti tentativi temerari, finalizzati ad interferire nelle corrette dinamiche politiche e democratiche quali sono la formazione delle liste del Psd’Az e la raccolta del consenso nella campagna elettorale” -ha commentato il presidente sardista, Antonio Moro.
“Duole constatare che tutte queste iniziative hanno arrecato un grave danno al partito -ha aggiunto- generando una costante situazione di incertezza finanche sulla stessa esistenza dei suoi organismi statutari.
Oggi il Tribunale di Cagliari ha posto fine, con un pronunciamento chiaro e inequivocabile, a queste illegittime turbative e ha anche condannato il signor Stefano Esu alla rifusione delle spese di lite (5.432 euro) oltre le spese generali ed accessorie” -ha concluso Moro.