CAGLIARI > La seduta del Consiglio regionale si è aperta con un minuto di silenzio per ricordare la strage di via D’Amelio (19 luglio 1992) costata la vita al magistrato antimafia Paolo Borsellino e ai cinque agenti della sua scorta, tra cui Emanuela Loi di Cagliari, prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio.
I lavori sono poi proseguiti con il dibattito sulle problematiche della Sanità, con le mozioni 652 (Moriconi), 653 (Agus), 654, 655, 656 e 658, già illustrate nella scorsa seduta.
Era presente il Presidente della Regione, Christian Solinas.
Michele Ciusa (Cinque Stelle) ha definito la Sanità “un’emergenza alla quale va data risposta. E’ grottesco che si parli di edilizia sanitaria quando i problemi sono le liste d’attesa interminabili e altri problemi organizzativi che sono sotto gli occhi di tutti. Regione e Comune di Cagliari stanno giocando una partita di palazzo che hanno come fine il tornaconto personale, non gli interessi e i diritti dei sardi. Basta con i tatticismi, dimettetevi e andiamo al voto”.
“Quale sarà il destino del Marino e del Santissima Trinità di Cagliari? Nessuno sa nulla, mistero – ha detto Rossella Pinna (PD). E mistero anche sulle retromarce per i lavori al Brotzu dopo la delibera che fermava il cantiere. Per non parlare delle risorse: dove sono quelle che servono per fare il nuovo ospedale di Cagliari?”.
Per Ignazio Manca (Lega Sardegna) “il centrosinistra sa bene che la sua gestione della sanità sarda negli ultimi anni ha provocato la sconfitta elettorale. Questo non significa che tutto vada bene e ci stiamo impegnando ad affrontare le singole questioni”.
“Spesso caschiamo nel gioco dell’opposizione. Chi non è d’accordo sul realizzare ospedali che siano funzionali? – si è chiesto Antonello Peru (Sardegna al Centro). In tutti questi anni ho ribadito questa mia posizione al presidente della Regione, in privato e in pubblico”.
“La costruzione di nuovi ospedali, una sorta di “scatole vuote” è solo una manovra elettorale per spostare l’attenzione sui vari problemi della sanità – ha rimarcato Desirè Manca (5 Stelle). Rivolgendosi al Presidente Solinas gli ha chiesto: “Lo sa che il 23% dei sardi rinuncia alle cure? E’ una percentuale molto più alta della media nazionale, che si attesta sull’11%”
Intervenendo nel dibattito il presidente Christian Solinas ha dichiarato che “la discussione si è rivelata ben più ampia del tema ospedali anche per le “influenze” della campagna elettorale e, di conseguenza, le mozioni hanno in qualche modo restituito un canovaccio teatrale in cui l’utilizzo dello schema “domande-risposte” richiede poi un intervento per riportare le cose su un binario di verità”.
Rispondendo agli interventi dei consiglieri di minoranza, il Governatore ha rimproverato ad Alessandro Solinas (5 Stelle) il termine “accozzaglia” per definire il centro destra, ricordando che il “suo partito è ora alleato col “partito di Bibbiano”, e a Michele Ciusa che “il piano di investimenti di cui di discute era già presente nella riforma votata a suo tempo dal Consiglio regionale, fermo restano che poi non è che i partiti ora all’opposizione non abbiano governato. Anzi, hanno perso perché hanno devastato la sanità con l’Ats, hanno mantenuto il blocco del turn over mentre noi abbiamo creato 1867 nuovi posti, ed hanno fatto pesanti tagli di spesa”.
Sulla vertenza ospedali Solinas ha osservato che “ipotizzare interventi di ristrutturazione con i pazienti “dentro” è una soluzione estrema mentre è senz’altro più corretto realizzare nuove opere e nello stesso tempo fare buone ristrutturazioni”.
Il Governatore è poi intervenuto sulla questione nuovo stadio di calcio.
“Non c’è nessuno scontro con il Comune, ha chiarito, e del resto non siamo stati noi a dire che il S. Elia era vecchio, il Brotzu è degli anni ’70 e viene ristrutturato, non capisco perché non si possa fare anche per lo stadio”.
“In altre parole -ha sintetizzato il Presidente della Giunta- il programma di edilizia sanitaria è quello di una maggioranza che, per la prima volta dopo 50 anni, pianifica 4 grandi nuovi ospedali con coperture, non con una delibera ma con uno studio di fattibilità che chiarirà dimensioni, posti letto, servizi e costi fino a 1.5 miliardi.
Daremo ai sardi il meglio dell’edilizia sanitaria a livello internazionale -ha concluso Solinas- mentre sul territorio si proseguirà con strutture-filtro necessarie per la continuità assistenziale che certamente è ancora da costruire ma non per responsabilità di questa maggioranza: sarà un grande progetto per il futuro, con senso della prospettiva”.
Alessandra Zedda (Forza Italia), prima firmataria della mozione n.654, ha confermato le perplessità su alcune “discrasie” presenti nella delibera della Giunta.
“Le premesse e il dispositivo non si legano soprattutto sulla competenza del Consiglio sulla rete ospedaliera esistente – ha detto Zedda – concordiamo con la Giunta sulla volontà di dare una prospettiva ma l’art . 42 non è organico alla rete ospedaliera esistente. Non si può parlare di studio se ci sono punti già fermi. Il Brotzu non può essere accorpato, deve restare un Dea di secondo livello e deve essere ristrutturato come previsto. E’ positivo che il presidente lo abbia chiarito”.
Michele Cossa (Riformatori), primo firmatario della mozione n.655, si è detto d’accordo sulla necessità di realizzare nuovi ospedali in Sardegna. “Questo punto deve essere fermo – ha detto Cossa – l’intervento del Presidente ha chiarito molti dubbi sulle questioni sollevate nelle ultime settimane. Sono necessari interventi in tutti gli ospedali della Sardegna”.
Secondo Cossa, buona parte delle polemiche sono nate da una errata formulazione di alcuni concetti nella delibera di Giunta.
“Penso che la differenza di linguaggio utilizzata nella definizione dei presidi ospedalieri nella città di Cagliari abbia scatenato incomprensioni e alimentato timori che devono essere fugati rettificando la delibera con i chiarimenti che ha fornito oggi il presidente Solinas”.
Michele Ennas (capogruppo della Lega), primo firmatario della mozione n.658, ha espresso apprezzamento per i chiarimenti dati in Aula dal presidente Solinas:«Fa piacere sentire oggi che non ci sono forze politiche contrarie alla costruzione dei nuovi ospedali – ha detto Ennas – il percorso avviato deve andare avanti. Auspico l’elaborazione di un ordine del giorno condiviso in modo che su questo argomento ci sia una posizione univoca».
Anche Fausto Piga (FdI), primo firmatario della mozione n.656, ha espresso soddisfazione per l’andamento del dibattito.
“Su questo argomento c’era bisogno, prima di tutto, di un chiarimento all’interno della maggioranza che c’è stato –ha detto– e concordiamo sulla necessità di costruire nuovi ospedali che non inficiano la ristrutturazione dei vecchi nosocomi, a partire dal Brotzu”.
Piga si è poi espresso a favore di un ordine del giorno unitario che si occupi anche del potenziamento delle Case della Salute.