SASSARI > Mentre da più parti, e trasversalmente, si esprime soddisfazione per la sentenza emessa a favore della Regione Sardegna dalla Corte Costituzionale, che ha dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale avanzate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri riguardo l’art. 6 della legge della Regione Sardegna 12 aprile 2021, n. 7 (che tra le altre prevede la Riforma dell’assetto territoriale della Regione, Provincie e città metropolitane), un’autentica spada di Damocle pende su una questione da costituzionalisti sopraffini, che sconfina nei futuri equilibri politici-amministrativi del’Isola. Una di queste impedirebbe a Nanni Campus di diventare primo sindaco metropolitano.
E’ un’autentica “vexata quaestio”, roba per palati politici fini. Per intenderci, per veri azzeccagarbugli di manzoniana memoria. Probabilmente nei prossimi giorni verrà portata alla ribalta del dibattito politico regionale.
Perché, se da un lato il dispositivo emesso oggi apre le porte (o meglio, consegna le chiavi per aprirle) all’attuazione della legge sul nuovo assetto territoriale della Sardegna, senza i provvedimenti attuativi della Giunta Regionale la norma risulta essere priva di esecutività. Per usare una terminologia giurisprudenziale, è ancora “tamquam non esset”.
Ma non solo.
Negli ultimi anni la riforma degli assetti territoriali è stata al centro di attività legiferante da parte di diverse Regioni e, come quasi sempre accade, i dispositivi approvati sono stati materia di ricorsi e controricorsi, producendo a cascata sentenze che oggi costituiscono Legge a tutti gli effetti.
E’ per questo che la Consulta, in calce alle sentenze, ha più volte sollecitato “interventi in grado di scongiurare che il funzionamento degli enti metropolitani si svolgano ancora a lungo in una condizione di non conformità ai richiamati canoni costituzionali di esercizio dell’attività politico-amministrativa.”
Ad esempio, come riportato in epigrafe e nel titolo del nostro articolo, una di queste, riguardante un comune del meridione d’Italia, mette seriamente in dubbio la possibilità che Nanni Campus, primo cittadino di Sassari e unico centro con lo status di città metropolitana insieme a Cagliari, possa essere il prossimo, e primo, sindaco della futura città metropolitana.
Inoltre, un non chiarimento in materia, una sorta di tempo politico-amministrativo sulla “terra di nessuno” esporrebbe la Legge a possibili, ulteriori ricorsi come sopra, minando, e questa volta inesorabilmente, l’entrata in vigore della stessa.
Stavolta la Regione è chiamata ad adottare velocemente i provvedimenti attuativi, anche per scongiurare che la Corte Costituzionale metta a rischio e ribalti nuovamente le sorti di tutta l’agognata Riforma. Rischi che, con la nomina di Campus a Palazzo Sciuti, potrebbero materializzarsi in ulteriori ricorsi, questa volta molto insidiosi.