Il premier Giorgia Meloni, durante il suo intervento al Vinitaly, ha parlato del Liceo del Made in Italy. Cosa ha in mente il governo? Per il Corriere della Sera, si tratterebbe di una variante, che un tempo si sarebbe definita “autarchica”, del Liceo Economico-Sociale introdotto ai tempi della riforma Gelmini.
Esaminando i dettagli, si notano poche modifiche nel biennio, ad eccezione della rinuncia alla seconda lingua straniera, sostituita da un leggero incremento di ore di informatica e storia dell’arte.
Nel triennio, tutte le ore di economia e diritto vengono orientate verso un approccio italiano e filo-italiano: gestione delle imprese del Made in Italy; modelli di business nelle industrie della moda, dell’arte e dell’alimentazione; Made in Italy e mercati internazionali.
È improbabile che il nuovo liceo possa essere introdotto già nel prossimo anno scolastico, considerando che le iscrizioni avvengono a gennaio. Tuttavia, se il governo vi attribuisce grande importanza, accelerando l’approvazione e l’attuazione delle misure, ci sono i tempi per avere le prime classi dall’anno scolastico 2024-25.
Rimane da comprendere, sempre secondo l’articolo del Corriere della Sera, l’utilità, al di là dell’indiscutibile efficacia di marketing della nuova denominazione, di un percorso di studio così settoriale in un contesto di mercato che, invece di “una solida preparazione identitaria”, richiederebbe figure professionali dinamiche ed adattabili, in grado di confrontarsi in modo competitivo con un mondo sempre più globalizzato.
Disegno di legge
Le materie del primo biennio: lingua e letteratura italiana; lingua e cultura straniera; storia dell’arte; matematica; informatica; scienze naturali; fisica; scienze motorie e sportive; storia e geografia; diritto ed economia politica; religione cattolica o attività alternative.
Per gli ultimi tre anni, invece: lingua e letteratura italiana, lingua e cultura straniera, storia dell’arte, matematica, informatica, scienze motorie e sportive, storia, filosofia, religione cattolica o attività alternative. Poi le novità: economia e gestione delle imprese del Made in Italy; modelli di business nelle industrie dei settori della moda, dell’arte e dell’alimentare; Made in Italy e mercati internazionali.
I quattro pilastri del provvedimento
1. Essere indirizzato allo studio della cultura giuridica ed economica e della tradizione umanistica del nostro Paese;
2. Fornire allo studente competenze particolarmente avanzate negli studi afferenti alle scienze giuridiche ed economiche, al l’interno di un quadro culturale che, riservando attenzione anche alle scienze matematiche, fisiche e naturali, consenta di cogliere le intersezioni tra i saperi e di elaborare una visione critica della realtà;
3. Guidare lo studente ad approfondire e sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità di alcuni settori strategici dell’economia del Paese, cosiddetti settori del Made in Italy;
4. Assicurare allo studente un per corso di acquisizione di conoscenze e di competenze molteplici per proseguire, in modo proficuo, la propria formazione in ambito universitario e per inserirsi efficacemente nel mondo del lavoro. (Orizzonte Scuola).