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Home PoliticaPolitica nazionale Dal taglio delle tasse nello stipendio a Quota 103 passando per la rimodulazione del reddito di cittadinanza: gli 8 punti chiave della Legge di Bilancio 2023. BOZZA

Dal taglio delle tasse nello stipendio a Quota 103 passando per la rimodulazione del reddito di cittadinanza: gli 8 punti chiave della Legge di Bilancio 2023. BOZZA

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Non c’è tempo da perdere, la Legge di Bilancio 2023 va approvata dal governo il prima possibile per poi permettere al Parlamento il via libera definitivo entro il 31 dicembre, pena l’esercizio provvisorio e scenari decisamente preoccupanti. Il disegno di legge potrebbe arrivare lunedì in Consiglio dei Ministri: il valore di 30-32 miliardi di euro. Di certo sono sul piatto i 21 miliardi di euro che derivano dal quadro programmatico della Nadef (Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza), in cui il rapporto deficit/Pil per il prossimo anno è stato portato al 4,5%, contro il 3,4% a livello tendenziale. Le altre risorse arriveranno probabilmente dalla tassa sugli extraprofitti dell’energia

Sono sette i punti chiave della prossima manovra, la prima del governo Meloni.

  • Quota 103 per le pensioni
  • Aumento flat tax per le partite Iva
  • Conferma del taglio del cuneo fiscale del 2%
  • Sgravi sui rinnovi contrattuali
  • Cedolare secca al 10% sugli affitti commerciali
  • Prelievo al 33% per gli extraprofitti
  • Rimodulazione del reddito di cittadinanza
  • Tetto al contante a 5000 euro

Misure che interessano al mondo della scuola, compresa la rimodulazione del reddito di cittadinanza.

Quota 103

Tra le misure allo studio prende ormai corpo quella che riguarda le pensioni: per il 2023 entrerebbe in vigore Quota 103, cioè permettere la via d’uscita dal lavoro a chi ha 62 anni di età e 41 anni di contributi. La riforma più ampia, secondo alcune indiscrezioni, preluderebbe l’uscita con il solo requisito contributivo, fissato a 41 anni, senza nessun vincolo anagrafico. Il governo dovrebbe muoversi verso il rinnovo di strumenti ormai collaudati, come Opzione donna e Ape social.

Flat tax al 15% fino a 85mila euro

Per quanto riguarda, invece, la flat tax, ci sarà l’imposta piatta del 15% con ricavi fino a 85mila euro: dagli attuali 65mila all’obiettivo dei 100mila si passa al livello intermedio. Non solo: prevista la cancellazione delle mini-cartelle fino a 1000 euro e uno sconto del 50% di quelle tra 1000 e 3000 euro. Escluso invece un condono di carattere penale.

Taglio del cuneo fiscale

Previsto anche il taglio di due punti del cuneo fiscale per i dipendenti, misura già decisa dal governo Draghi: l’obiettivo del taglio sarà quello di incrementare la somma netta percepita dal lavoratore con lo stipendio. Sarà rifinanziato con quasi 4 miliardi di euro. Con cuneo fiscale intendiamo la differenza tra lo stipendio lordo versato dal datore di lavoro per il dipendente e la busta paga netta incassata da questi.  Il governo pensa, dunque, alla proroga della misura per aumentare così i benefici rivolti ai lavoratori, che. avendo più soldi in tasca, avrebbero anche maggiori capacità di spesa.

Reddito di cittadinanza

Secondo quanto previsto dal governo, l’idea sarebbe quella di mantenere il reddito solo a chi non è in grado di lavorare, mentre per tutti gli altri potrebbe essere tagliato. Della misura simbolo del governo Conte I, dovrebbe essere conservata la funzione assistenzialistica per chi non può lavorare, puntando a un limite temporale per chi è invece abile al lavoro: 18 mesi di reddito con sei mesi di stop da dedicare alla formazione in vista del reinserimento lavorativo, poi un décalage di 12 mesi.

Tetto al contante

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