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“NO ISCORIAS” – GIOVEDI’ 6 MARZO SIT IN DI PROTESTA IN CONSIGLIO REGIONALE

✅ Bustianu Cumpostu: "I sardi hanno già detto no, sono andati alle urne per dirlo in modo chiaro e forte"

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Di Paqujto Farina

CAGLIARI > Mobilitazione in arrivo per ribadire la contrarietà dei sardi alle scorie nucleari. Per giovedì 6 marzo, alle ore 10.30, è in programma un sit-in di protesta nei portici adiacenti il Consiglio regionale.

 

“Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin tiene ancora la spada di Damocle, reattiva, sulla Sardegna -si legge nel documento diffuso dal comitato promotore la manifestazione-. La fase di scoping, quella che secondo il ministro serve per imbonire gli indigeni sardi e convincerli che le ingannevoli perline date in cambio sono un compenso adeguato per permettere che la Sardegna diventi la pattumiera radioattiva dell’Italia, scadrà il 27 febbraio 2025. Era stata rinviata di ulteriori 30 giorni. La prima scadenza fissata per il 26 dicembre 2024 era stata spostata di 30 giorni e doveva scadere il 26 gennaio 2025 ma con la nuova proroga la scadenza sarà a fine febbraio.”

 

“Un’azione coloniale che si aggiunge all’atto d’imperio del 2023, contenuto nell’ Art.11 – Comma 6bis – Dl. 9 dicembre 2023, n. 181 «6-bis. ( Misure urgenti in materia di infrastrutture per il decommissioning e la gestione dei rifiuti radioattivi). Alla scadenza della fase di scoping, il 27 febbraio, nella quale i comuni interessati e le regioni potevano fare osservazioni in merito alla valutazione ambientale strategica, VAS, la Sogin S.p.A. avrebbe dovuto avviare con le regioni e gli enti locali delle aree incluse nella CNAA medesima, nonché’ con il Ministero della difesa in relazione alle strutture militari, trattative bilaterali finalizzate all’insediamento del Parco tecnologico. Tale atto era chiaramente dettato dalla volontà di imporre le scorie radioattive alla Sardegna che abbonda di servitù militari e dunque di possibili siti per il Deposito Unico delle Scorie.”

 

“Abbiamo capito il vostro scellerato ragionamento, caro ministro e cara Sogin, quegli escrementi vanno allontanati dalla vostra bella Italia, non intonano con la Cappella Sistina e con la cupola del Bernini, vanno portati nella discarica coloniale dello Stato, lì dove avete smaltito i fumi di acciaieria, l’amianto della Riversa, li dove lasciate l’uranio impoverito delle vostre simulazioni di guerra e dove scrivete il destino di morte di coloro che ucciderete con le bombe che con il ricatto occupazionale fabbricate in Sardegna” -prosegue il documento -. “Sappiate che così non sarà, quelle vostre scorie in Sardegna non entreranno perché siamo pronti a tutto; i sardi hanno detto no, sono andati alle urne per dirlo in modo più chiaro e forte e non permetteranno che il loro territorio sia compromesso, per sempre, dalle scorie delle vostre scellerate scelte radioattive come non permetteranno di essere bardanati dagli speculatori dell’energia eolica e solare ai quali avete aperto le porte della nostra terra.

 

Infine il comitato promotore si dichiara pronto a riproporre le NONUCLE-DIE nelle piazze, nei porti e negli aeroporti della Sardegna, “chiamando il popolo sardo ad una prima mobilitazione in difesa di quanto ha già deciso, del proprio territorio, del proprio destino e del futuro dei propri figli.”

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