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Home PoliticaNotizie politica regionale Sardegna Il “giorno dopo” delle elezioni Politiche. Ecco tutti i nomi dei 16 parlamentari eletti in Sardegna. Gli effetti sugli assetti in Regione.

Il “giorno dopo” delle elezioni Politiche. Ecco tutti i nomi dei 16 parlamentari eletti in Sardegna. Gli effetti sugli assetti in Regione.

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di Paqujto Farina

 

Sembra ormai definito il quadro del risultato elettorale che porterà a Roma i 16 parlamentari eletti nell’Isola.

 

Partiamo dalla coalizione vincente, che ne elegge ben 10, tra Senatori e Deputati.

 

Camera dei Deputati

 

Brilla il successo di Pietro Pittalis, capolista di Forza Italia nel proporzionale, che, all’interno della coalizione vincente, conduce il partito di Berlusconi al secondo posto nell’Isola dopo Fratelli d’Italia. Confermato anche l’altro Deputato uscente degli azzurri, Ugo Cappellacci, che nel collegio uninominale di Cagliari stacca il candidato del PD, Andrea Frailis.

 

Quattro invece sono quelli che siederanno a Montecitorio per Fratelli d’Italia: Gianni Lampis, Barbara Polo, Francesco Mura e Salvatore Deidda. Uno lo piazza la Lega: il capogruppo in Consiglio regionale Dario Giagoni.

 

Il Partito Democratico elegge alla Camera Silvio Lai mentre Romina Mura, data per confermata nelle prime ore, per effetto del complicatissimo meccanismo del Rosatellum viene scalzata e il seggio attribuito a Francesca Ghirra, candidata nella lista dell’alleanza Verdi-Sinistra. Per il Movimento 5 Stelle Alessandra Todde e Emiliano Fenu.

 

Senato

 

Siederanno sugli scranni di palazzo Madama l’uscente Marcello Pera e due new entry: Antonella Zedda e Giovannino Satta, tutti e tre candidati nelle liste di Fratelli d’Italia.

 

Per il Partito Democratico stacca il ticket per Roma Marco Meloni mentre per i 5 Stelle si aggiudica il seggio senatoriale Sabrina Licheri.

 

Smaltita la sbornia elettorale, non resta che attendere le varie fasi istituzionali per vedere quali saranno le eventuali rappresentanze che la Sardegna riuscirà ad esprimere all’interno della prossima compagine di Governo.

 

Un posto di rilievo pare sia stato promesso dal leader nazionale di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ad un rappresentante del partito eletto nell’Isola. Secondo voci ben accreditate, di cui peraltro non si è fatto mistero durante gli ultimi scampoli della campagna elettorale, il ruolo dovrebbe essere assegnato al coordinatore regionale Ugo Cappellacci.

 

Regione

 

Ma ancor di più, l’attenzione del mondo politico si sposterà velocemente sulle future dinamiche che il risultato elettorale produrrà nell’immediato sugli equilibri regionali, in particolare per quel che riguarda la compagine di maggioranza guidata dal governatore Christian Solinas.

 

Malgrado che con il candidato di punta, Carlo Doria, abbia spuntato, seppur non eletto, un risultato leggermente migliore al Senato, è molto probabile che il deludente frutto della alleanza Lega-PSdAz porterà ad una resa dei conti all’interno.

 

Merita un approfondimento anche il risultato, al di sotto delle aspettative, del gruppo centrista UDC-Cambiamo e di Sardegna 20.20 del Consigliere regionale Stefano Tunis, che hanno sicuramente patito pesantemente la scomparsa dall’agone politico di un’uomo dello spessore di Giorgio Oppi, imprescindibile punto di riferimento per tutta quell’area.

 

Cosa farà il Presidente Solinas? Lascerà decantare, come ci ha abituato in questi mesi, o agirà d’impeto cercando di rivedere il suo esecutivo con ingressi di peso?

 

Soprattutto in Sanità, Agricoltura, Industria e Lavori Pubblici. Ai quali si aggiunge ora anche l’Ambiente, che a seguito dell’elezione dell’attuale assessore Gianni Lampis a Montecitorio, rimarrà scoperto così come lo è quello dei Trasporti, rimasto vacante dopo le clamorose dimissioni dell’ex leghista Giorgio Todde.

 

E’ paradossale, ma come spesso accade in politica, la netta affermazione della compagine che attualmente guida la Regione nelle elezioni di domenica 25 settembre, potrebbe nascondere delle insidie e portare inaspettate e clamorose novità sullo scenario politico regionale.

 

Dopotutto, manca solo poco più di un anno alla prossima, e importantissima, scadenza elettorale: le Regionali del 2024.

 

E tutto è ancora possibile, domani, anche ciò che oggi potrebbe sembrare impossibile.

 

 

 

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