CAGLIARI > “I cittadini, le strade, le spiagge e il mare della Sardegna sono esposti in questo mese di maggio a giochi di guerra, a cui si assiste con enorme preoccupazione e con diffidenza.
All’oscuro di tutto, i cittadini si pongono numerosi interrogativi irrisolti sulle possibili esposizioni ai rischi che gravano sulla popolazione insediata, gli impatti sul delicato equilibrio ambientale che tutto ciò determina sulle aree interessate”.
E’ il tenore di un’interrogazione presentata dal gruppo consiliare di Forza Italia, firmata dai Consiglieri regionali Emanuele Cera, Alessandra Zedda, Angelo Cocciu, Giuseppe Talanas, Marco Tedde.
“Dall’inizio del mese di maggio il territorio della Sardegna ha visto l’invasione di centinaia di mezzi terrestri, navi, aerei provenienti da 23 nazioni, con l’impiego di oltre 10 mila militari appartenenti alle forze di terra, di mare e aeree per mettere in campo nuovamente la Sardegna al centro delle manovre di guerra simulata” – si legge nel documento.
“Queste esercitazioni avvengono in assenza di una chiara, puntale e tempestiva informazione alla Regione Autonoma della Sardegna e contestualmente si privano i cittadini sardi di ogni informazione sull’uso del territorio isolano per scopi bellici, letteralmente occupato da presidi militari di 23 nazioni”.
“Assistiamo ad una recrudescenza dell’uso dei poligoni militari -prosegue l’interrogazione – venendo meno agli impegni assunti nel 2017 e rinnovati nel 2022, di ad attuare misure di riequilibrio ed armonizzazione sui Poligoni della Sardegna e in particolar modo sul Poligono di Capo Frasca“.
“Queste esercitazioni militari devono essere portate a conoscenza dei Sardi – chiedono i Consiglieri di Forza Italia – affinché venga fatta chiarezza sulle attività in corso e sui rischi delle popolazioni residenti e dell’ambiente marino e terrestre.
Vengano pertanto definitivamente dismessi, come sancito nel Protocollo del 18 dicembre 2017, la spiaggia di S’Enna e S’Arca sita da Punta S’Aschivoni allo stagno di Marceddì, il porticciolo e l’area archeologica, senza nessun ulteriore indugio e restituiti immediatamente alla Sardegna e ai sardi.”
Ed ancora, “sia riconosciuto anche alla categoria degli operatori economici pescatori “soci armatori” proprietari delle imbarcazioni regolarmente conferite in cooperativa il diritto, attualmente negato, a beneficiare degli indennizzi e limitare così i danni all’attività di pesca alle cooperative di pescatori che operano nelle acque adiacenti il poligono di Capo Frasca.”
“Chiediamo inoltre di sostenere presso la cabina di regia paritetica Stato Regione, le istanze che provengono dalle amministrazioni locali, dai rappresentanti politici del territorio, dal mondo della pesca e del diportismo con l’introduzione delle seguenti istanze:
a) vengano definitivamente dismesse anche le spiagge di Cala Brigantino e Salinedda;
b) sia consentito l’utilizzo con accesso da terra ai diportisti, del porto interno nella zona Est del Poligono di Capo Frasca.”