CAGLIARI > “Nella prossima manovra finanziaria saranno previsti ulteriori 30 milioni di euro, competenza esercizio 2027, per omogeneizzare il trattamento economico e giuridico dei dipendenti degli enti locali a quello del personale del sistema Regione.”
Lo ha affermato l’assessore della Programmazione e Bilancio, Giuseppe Meloni, sentito in oggi in audizione in Prima Commissione (Autonomia e ordinamento regionale), presieduta da Salvatore Corrias (Pd), convocata con all’ordine del giorno la proposta di legge 68 (Disposizioni in materia di attuazione del Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali).
“Sono risorse che evidenziano la volontà di andare avanti nel percorso di costituzione del Comparto unico, consapevoli però che, una volta a regime, le somme da destinare saranno ben maggiori. Sarà necessario – ha detto Meloni – il coinvolgimento dello Stato per ottenere ulteriori risorse che consentano alla Regione di non dover sacrificare altre politiche importanti”.
Per il vicepresidente della Regione sono tre le strade da percorrere, aprendo un dialogo costruttivo con lo Stato: la vertenza sugli accantonamenti, la quantificazione delle risorse necessarie per ridurre il gap legato all’insularità e la contrattazione del comparto degli enti locali a cui sono state delegate, nel tempo, sempre più funzioni senza prevedere le risorse necessarie.
“Passi importanti” – ha detto – per consentire alla Regione di sostenere questa importante riforma senza difficoltà.”
La Commissione ha sentito in audizione anche l’assessora regionale degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione, Mariaelena Motzo, che ha sottolineato come l’istituzione del Comparto unico degli enti locali “sia fondamentale e sia una questione di equità e di giustizia nei confronti del personale che lavora, anche in situazioni di disagio negli enti locali”, dove le risorse umane e le risorse finanziarie sono pochissime”.
L’assessora ha però parlato di alcune forti criticità presenti nella proposta di legge dal punto di vista tecnico “che emergono principalmente sul tema della contrattazione”. È importante fare approfondimenti normativi e giuridici e i passi giusti per “evitare che lo Stato ci abbandoni visto che gli enti locali svolgono funzioni delegate dallo Stato e non possiamo assolutamente permetterci che tutta la parte del personale sia a copertura regionale”.
Oltre al ragionamento sulla questione economica è necessario creare un sistema tale per cui ci sia una sinergia tra Regione Sardegna ed enti locali in termini di gestione e di organizzazione. Una delle maggiori criticità riguarderebbe la parte della contrattazione.
L’assessora ha proposto che, in attesa della costituzione del comparto unico, i componenti che rappresentano gli enti locali possano intervenire soltanto per la contrattazione integrativa di secondo livello, “che facciamo noi all’interno del comparto Regione”.