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Rinascita grazie alla Caritas dopo una vita in strada

"Realizzato un sogno: recuperare rapporto con mia figlia"

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Mamma gioia, che mette al mondo la figlia.

Mamma dolore, costretta, a causa di una serie di problemi che la portano a condurre un’esistenza in strada da senzatetto, a stare lontano dalla creatura che ama di più.

Mamma rinascita che ora, anche grazie alla Caritas, è più stabile, tranquilla. E può di nuovo ripartire: “Ho realizzato un sogno che all’inizio mi pareva impossibile: recuperare il rapporto con mia figlia”. Tre madri in una. Ma è sempre lei, una 51enne, ospite di una struttura di accoglienza di Cagliari. È una delle testimonianze raccolte dal dossier elaborato dalla Caritas diocesana, “La carità via della pace”. Un’analisi della povertà nel sud Sardegna tradotta non solo in cifre (sono state circa mille in più le persone che hanno chiesto aiuto ai centri di assistenza della Caritas rispetto all’anno precedente), ma anche in storie. Come quella di questa 51enne “Ho avuto dei gravi problemi di salute e di famiglia – si legge nel capitolo del dossier che apre la sezione delle testimonianze – e mi sono trovata in strada”. Una vita da esclusa: “Ricordo ancora tutte le umiliazioni e le derisioni che ho subito dalla gente: mi vedevano come una barbona, avevo perso la mia dignità di essere umano”. Poi la mano di aiuto: “Dopo alcuni ricoveri, grazie alla Caritas, ho potuto avere un letto e un pasto caldo”. Quasi di nuovo a casa: seguita da medici per la terapia farmacologica e da una psicologa della Caritas. “Ho imparato a gestire le mie emozioni e a pormi degli obiettivi”. Piccoli passi, ma sempre avanti. E la figlia di nuovo da abbracciare: “Con lei mi vedo regolarmente, ritrovando il suo affetto e il mio ruolo di madre”. C’è un nuovo traguardo: “Adesso che mi sono ripresa, sto progettando concretamente il mio futuro per esempio attraverso l’inserimento abitativo in autonomia con l’aiuto dei servizi sociali del Comune di Cagliari”.
Oltre 5200 persone si sono rivolte al centro di assistenza per ricevere aiuti. La maggioranza è rappresentata dalle donne, passate dal 47,3 al 51,3%. Il servizio mensa ha erogato circa 90.000 pasti da ottobre 2021 allo scorso settembre con una media giornaliera di poco inferiore a 250 al giorno. Gli italiani sono in larga maggioranza il 68,5%, ma si registra un forte incremento degli ucraini, passati al 9,3% (erano lo 0,8% l’anno precedente). Crescono i divorziati, passati dal 6,4 a 7,7%. La maggioranza dispone di una propria abitazione, 87,8 %, mentre i senza dimora sono il 12,2%. Per quanto riguarda il livello di istruzione raddoppia la presenza dei laureati, dal 3,2 al 6,8%.
Particolarmente significativa la crescita delle donne istruite.
Ci si risolve volge alla Caritas in primo luogo per ragioni economiche sia perché ii redditi percepiti non sono sufficienti sia perché si è disoccupati o comunque se non si dispone di alcun reddito. L’ascolto continua a essere la richiesta più gettonata seguita dalla richiesta di beni e servizi ( 26%).
Seguono problemi legati all’alloggio e al lavoro.
“Un dossier – spiega il direttore della Caritas diocesana mons.
Marco Lai – anche di denuncia che offre spunti e può essere utile alle istituzioni per trovare soluzioni”. Tante le testimonianze nel dossier. Anche di chi è scappata dalla guerra.
Come Yana, 26 anni, arrivata in Italia dall’Ucraina con la figlia di 5 anni. “Sono arrivata qui senza nulla – questo il racconto raccolto nel volume della Caritas – con una valigia quasi vuota e, quando sarà possibile ripartiremo in Ucraina con una valigia piena soprattutto di emozioni positive gratitudine per l’aiuto ricevuto non solo materiale, ma anche umano morale spirituale speranza e fiducia nel futuro”. (ANSA).

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