Dal vertice di oggi a Roma si saprà forse qualcosa di certo sul futuro lavorativo dei 1450 lavoratori che, tra diretti, interinali e ditte d’appalto, dipendono dall’attività della Portovesme srl.
Nel mentre prosegue ad oltranza la protesta dei quattro operai all’interno della ciminiera dell’impianto KSS, a 100 metri di altezza. Gli operai sono ben attrezzati, ma il maltempo di questi giorni, con le temperature scese sotto la media del periodo, non ha certo giocato a loro favore.
Si intensificano intanto le prese di posizione per salvaguardare i posti di lavoro a rischio.
“Esprimiamo preoccupazione per la grave situazione sociale e di ordine pubblico che si sta determinando a causa della decisione unilaterale della Portovesme Srl di perseguire nel suo intento di fermare la linea piombo – si legge in un comunicato diffuso dall’Amministrazione di Portoscuso – con la conseguente fuoriuscita dal ciclo produttivo di oltre 400 lavoratori, tra diretti e indiretti e tra questi 60 lavoratori interinali che non potranno godere di nessun ammortizzatore sociale”.
L’amministrazione, “in prospettiva futura l’azienda prefigura inoltre lavorazioni sostitutive che certamente potrebbero impattare pesantemente sull’ambiente e sulla salute pubblica oltre che degli stessi operai, peggiorando i problemi già presenti sul nostro territorio”, chiarisce che “pur senza pregiudizi nei confronti di nuove iniziative, non ci potrà essere nessun sostegno rispetto a ipotizzate future lavorazioni che non garantiscano la piena tutela dell’ambiente e della salute pubblica così come non ci potrà essere nessun sostegno, neanche preliminare, a iniziative che non garantiscano la continuità produttiva e la tutela di tutti i lavoratori interessati, diretti, indiretti e interinali”
(Paq.Far.)