OLBIA > Un segno di attenzione, una luce che si accende sul triste fenomeno delle aggressioni agli operatori sanitari.
L’ultima vittima è stata la psichiatra toscana Barbara Capovani (a sinistra nella foto); a lei è stato dedicato il raduno di medici, infermieri, operatori socio-sanitari e volontari che si è svolto ieri sera a Olbia, in contemporanea con altre iniziative simili in tutta Italia.
L’incontro davanti all’ospedale Giovanni Paolo II è stato promosso dal Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, condiviso dalla Direzione Aziendale della Asl Gallura e autorizzato dalla Direzione medica di presidio, per ricordare la collega scomparsa, solidarizzare con la famiglia e sensibilizzare la popolazione sul tema della violenza nei luoghi di lavoro della sanità.
La delegazione di operatori della Asl Gallura si è riunita davanti all’ingresso del Giovanni Paolo II attorno alle 19.30: a turno tutti hanno preso in mano le fiaccole consegnate dagli operatori del servizio Spdc e le hanno accese, rimanendo in silenzio, in segno di rispetto, per diversi minuti.
Presente anche il Direttore Sanitario della Asl Gallura, Raffaele De Fazio, e la Direzione medica del presidio ospedaliero Giovanni Paolo II attraverso la Direttrice, Piera Pallazzoni.
«Abbiamo voluto dare anche noi un piccolo segno – sottolinea la Direttrice del Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura, Laura Fumagalli – per ricordare una nostra collega impegnata in prima linea e mostrare vicinanza a tutti i colleghi che nel nostro Paese sono vittime di aggressioni sul posto di lavoro. Ringrazio coloro che ci hanno permesso di aderire a questa iniziativa nazionale e agli operatori che ne hanno condiviso lo spirito con la loro presenza».