NUORO> Cinquanta lavoratori della ASL 3 sono sul piede di guerra tramite vie legali.
Sul “banco degli imputati” il DG Paolo Cannas e la GSA Gruppo Servizi Associati spa.
Il 19 settembre il DG ha adottato la delibera n.767, “Affidamento del Servizio di Portierato” con la quale l’Azienda aderisce alla convenzione stipulata dalla Centrale di Committenza della Regione Sardegna e la GSA Gruppo Servizi Associati spa.
Una vertenza delicata, che potrebbe mettere in discussione i principi che tutelano i diritti dei lavoratori.
Sul tavolo c’è la “clausola sociale” che, come recita la risoluzione n.20 della 6^ Commissione regionale competente sul personale ASL, garantisce, “in caso di cambio di appalto dei servizi, l’obbligo per i subentranti di farsi carico di tutto il personale alle medesime condizioni economiche, compreso il riconoscimento degli eventuali trattamenti ad personam (superminimo)”.
Gli interessati non vogliono accettare la decisione unilaterale dell’Azienda e si sono rivolti ad un legale, rimarcando la disattenzione della dirigenza aziendale che aveva già ignorato una prima comunicazione in merito.
Nella lettera, inviata a maggio u.s., si segnalava “l’assoluta irregolarità e illegittimità della convenzione di affidamento dei servizi di portierato ad un network sulla base di una regolamentazione che prevede un netto peggioramento economico e normativo del personale avente diritto al passaggio dalla precedente impresa alla subentrante.
Ciò rende esplicito, in mancanza di un chiarimento e alla luce della delibera 767, che l’assenza di una clausola di garanzia possa essere interpretata come un via libera per i subentranti di adottare il famigerato “CCNL per i servizi fiduciari”, con un trattamento economico al di sotto della soglia minima di povertà”.
Attualmente gli interessati godono di un trattamento regolamentato dal CCNL Multiservizi e sottoscritto da CGIL, CISL e UIL, mentre la convenzione non prevede esplicitamente che il subentrante dovrà garantire le medesime condizioni godute con il precedente fornitore del servizio.
I lavoratori sottolineano che “una previsione al di sotto dei valori minimi e sulla cui base la ASL ha valutato la congruità dell’offerta per l’assegnazione del servizio, viola l’art. 36 della Costituzione e della legge che regola la corretta concorrenza tra imprese in gara”.
Non solo. Se l’assegnazione è avvenuta sulla base di un’offerta che prevede il costo ridotto del personale difforme dalla norma costituzionale, la stessa è radicalmente nulla, al punto da travolgere l’assegnazione del servizio”.
Sulla problematica è intervenuto, con toni preoccupati, il Consigliere regionale Daniele Cocco, vice presidente della Commissione Sanità: “I contratti di riferimento ai servizi fiduciari sono fuori dalla storia. Si è sbagliato quando è stata fatta la gara ed ora in qualche maniera bisogna porre rimedio. Dopo gli ultimi accadimenti in altre regioni, equiparabili a questa fattispecie, credo che non sia accettabile una riduzione salariale paventata da un eventuale nuovo contratto”.