NUORO > Con “Musas e Terras” è stato dato il titolo ad un circuito di eventi (concerti, laboratori scolastici, un convegno scientifico internazionale e un gran galà di chiusura) che hanno interessato tutti i territori della Sardegna.
È promosso dall’ISRE, in collaborazione con il LABIMUS dell’Università di Cagliari, sostenuto dalla Curia di Nuoro e organizzato da CAMPOS, l’associazione che riunisce i rappresentanti delle nove arti di tradizione orale della Sardegna.
Tappa conclusiva il 26 dicembre alle ore 19 a Nuoro, al teatro Eliseo, con un grande spettacolo intitolato “Su cantu de s’ànima”, un toccante concerto di Natale dedicato alle espressioni della musica e della poesia che la tradizione popolare ha costruito nei secoli per dar voce alla spiritualità, alla preghiera e al rapporto con Dio.
Tema conduttore dell’evento nuorese, le forme musicali e poetiche della tradizione sarda, con la partecipazione straordinaria di alcuni prestigiosi ospiti internazionali.
In scaletta le armonie polivocali “a cuncordu” delle confraternite de “Su Rosariu” di Santu Lussurgiu e de “Santa Rughe” di Castelsardo, sublimi interpreti dei canti paraliturgici che incorniciano i riti della settimana santa.
I cori a tenore di Seneghe e Silanus, due comunità che hanno conservato l’uso sacro della polifonia gutturale tipica della nostra isola.
L’orchestra di triplici tibie Cuncordia a launeddas, l’organetto diatonico di Giampaolo Piredda, la poesia di improvvisazione dei quattro sistemi oggi vitali della nostra isola rappresentata da Dionigi Bitti (ottava rima), Alberto Atzori (repentina), Roberto Zuncheddu (mutetu longu) e Costantino Casula (Mutos a frore), i canti liturgici e processionali delle ”Priorissas” di Orgosolo.
Di particolare interesse, inoltre, la presenza di due importanti ospiti internazionali: la “Ensemble Didgori”, formazione di cinque potenti cantori, interpreti della complessa, raffinata e antichissima polifonia di tradizione georgiana, prima forma vocale ad a ver ottenuto il titolo di patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, e le armonie intime ed evocative dei canti indiani di Aninder Baryah e Ravnit Singh, accompagnati dall’organo e le percussioni, espressioni del canto Kirtan della cultura Sikh.
La serata sarà presentata in lingua sarda dall’etnomusicologo Bustianu Pilosu, con la direzione di palco di Ottavio Nieddu.
Il ricavato della vendita dei biglietti (del costo di 5 euro) verrà devoluto in beneficienza alla associazione “L’isola”, per la realizzazione di progetti di sostegno e di inclusione sociale dei soggetti portatori di disabilità.