Malgrado l’imponente schieramento che conta circa 200 uomini con 40 macchine irroratrici, una vasto territorio del centro Sardegna è nuovamente sotto assedio cavallette.
Anzi, rispetto all’anno precedente, l’area interessata potrebbe quasi raddoppiare, passando dai 60 mila del 2022 ai 100 mila ettari del 2023.
Una autentica piaga biblica, insomma, di fronte alla quale, neppure dopo l’intervento dell’uomo, si riesce a scrivere la parola fine.
“Ancora una volta le nostre campagne sono in ginocchio – ha dichiarato Rita Zaru, sindaca di Noragugume, uno dei centri maggiormente colpiti dal micidiale fenomeno -. I terreni infestati quest’anno aumenteranno notevolmente e il mondo delle campagne, se nel 2022 era in ginocchio quest’anno è disperato.
Se non abbattiamo le cavallette prima che volino, arriveranno fin nei centri abitati, ponendo un problema di ordine sanitario.
Abbiamo solo 10 giorni di tempo e le macchine irroratrici di disinfestante fanno circa 40 interventi al giorno, ma ce ne vorrebbero almeno 80. Come sindaco cerco di placare gli animi ma gli allevatori sono esasperati, è a rischio la tenuta sociale: ancora non hanno visto 1 euro di ristori e si prefigura un’altra disfatta”.
“Anziché partire in autunno con la movimentazione delle terre, unico strumento efficace per combattere le locuste, si è intervenuti ancora una volta in ritardo – le fa eco Alessandro Serra direttore Coldiretti Nuoro-Ogliastra – la Regione ci ha riempito di studi di settore totalmente inefficaci quando noi dicevamo dall’inizio che con 8 o 10 milioni di euro investiti sull’aratura del 60% del terreno, avremmo potuto parlare di altri numeri.
La Regione pensi a erogare i ristori subito perché in 5 anni i lavoratori non hanno visto quasi niente”.
Laore interviene da mesi sul posto e si prodiga per azioni preventive: “Siamo allertati tutti – spiega il commissario straordinario di Laore Mimmo Solina – e stiamo ingaggiando altri uomini e nuove macchine irroratrici per combattere il fenomeno agli stadi iniziali.
Se non abbattiamo le cavallette prima che volino arriveranno nei centri abitati ponendo un problema di ordine sanitario. Abbiamo solo 10 giorni di tempo e le macchine irroratrici di disinfestante fanno circa 40 interventi al giorno, ma ce ne vorrebbero almeno 80. Come sindaco cerco di placare gli animi ma gli allevatori sono esasperati, è a rischio la tenuta sociale: ancora non hanno visto 1 euro di ristori e si prefigura un’altra disfatta”.
“Anziché partire in autunno con la movimentazione delle terre, unico strumento efficace per combattere le locuste, si è intervenuti ancora una volta in ritardo – le fa eco Alessandro Serra direttore Coldiretti Nuoro-Ogliastra – la Regione ci ha riempito di studi di settore totalmente inefficaci quando noi dicevamo dall’inizio che con 8 o 10 milioni di euro investiti sull’aratura del 60% del terreno, avremmo potuto parlare di altri numeri. La Regione pensi a erogare i ristori subito perché in 5 anni i lavoratori non hanno visto quasi niente”.
Laore interviene da mesi sul posto e si prodiga per azioni preventive: “Siamo allertati tutti – spiega il commissario straordinario di Laore Mimmo Solina – e stiamo ingaggiando altri uomini e nuove macchine irroratrici per combattere il fenomeno agli stadi iniziali. Da quando è attiva l’app abbiamo avuto oltre 400 segnalazioni. Ma se sulla carta la superficie di deposizione delle uova è di 6mila ettari, vediamo che è arrivata almeno a 20mila e quando le locuste voleranno l’area crescerà enormemente”. Ma se sulla carta la superficie di deposizione delle uova è di 6mila ettari, vediamo che è arrivata almeno a 20mila e quando le locuste voleranno l’area crescerà enormemente”.