MA CHE FREDDO FA! DICEVA UNA CANZONE DI “NADA DEL 1969” SONO PASSATI MOLTI ANNI MA PARE SIA RITORNATA ATTUALE, SOPRATTUTTO A SCUOLA DOVE GLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO SPESSO NON FUNZIONANO O RIMANGONO SPENTI NON RISPETTANDO GLI ORARI SANCITI DALLA NORMATIVA VIGENTE. SUCEDE ANCHE A SASSARI MA NON IN UN ISTITUTO QUALSIASI, AL CANOPOLENO E AGLI STUDENTI NON RIMANE CHE PROTESTARE E PORTARSI LE COPERTE A SCUOLA.
L’ondata di freddo di questi giorni, le misure messe in atto per risparmiare energia e, non ultime, le criticità presentate da diversi edifici e impianti ormai vetusti. Sono le cause alla base delle difficoltà incontrate da tante strutture scolastiche, infatti in molte scuole italiane: manca il riscaldamento e nelle aule si gela, alzarsi dal letto la mattina per andare a scuola è difficile, dover abbandonare quelle coperte calde e morbide per avventurarsi nel freddo della strada è un vero colpo basso, ma se poi si sa che una volta arrivati a scuola nessun termosifone sarà acceso, allora è veramente una crudeltà. E così molti studenti hanno optato per portarsi dietro piumoni e plaid anche in classe. A SCUOLA CON LA COPERTINA – Hanno fatto così alcuni ragazzi del CONVITTO NAZIONALE DEL CANOPOLENO DI SASSARI. I termosifoni non funzionano per tutto l’orario previsto da normativa vigente, e loro si presentano a scuola armati di cappotti sciarpe e plaid. Tanto che i genitori hanno deciso di mobilitarsi e sono pronti in queste ore a presentare un esposto alla ASL poiché la situazione crea condizioni inadeguate, per studenti e personale scolastico.