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CABRAS – In 800 alla corsa degli “scalzi”

Rinnovato l'antico rito per San Salvatore

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Erano oltre 800 gli ‘scalzi’ che questa mattina hanno percorso di corsa i sette chilometri che separano la cittadina di Cabras dal Santuario di San Salvatore nell’omonimo novenario campestre.

 

Più di sette chilometri tra asfalto e sterrato percorsi a piedi nudi da centinaia di fedeli vestiti di bianco.

 

La processione in corsa è il momento più atteso ma è solo una parte dalla grande Festa in onore di San Salvatore, un importante momento di devozione che ogni anno rivive e trova consacrazione tra le polverose strade del Sinis.

 

Alle 6 vestiti con il tradizionale saio bianco i fedeli si sono dati appuntamento nella chiesa parrocchiale di Cabras.

 

Terminata la funzione si sono mossi in direzione della partenza in via Tharros, dove, coperta la teca che protegge il simulacro del Santo, hanno atteso l’esortazione alla partenza di “tziu Antoni Obinu”, uno dei decani della corsa: “Baxi in nomine ‘e Deus!”.

È il segnale.

Spinti dalla passione, dalla dedizione e dalla volontà di sciogliere il proprio personale voto al Santo, più di ottocento “curridoris”, a piedi nudi, hanno scortato la Sacra effigie di corsa verso la chiesetta di San Salvatore: ad attenderli il vescovo emerito di Oristano mons. Giuseppe Sanna, che proprio oggi ha celebrato i suoi 28 anni di sacerdozio.

Qui, Santu Srabadoi rimarrà fino a domenica 3 settembre, quando di sera verrà riaccompagnato verso la sua casa di Cabras.

 

“Siamo immersi dentro una grande tradizione religiosa, la nostra storia, cultura, fede; questa festa esprime pienamente l’identità della comunità di Cabras – dice il sindaco Andrea Abis – È un momento di profonda intimità, una preghiera che si realizza in modo unico, con una processione di corsa che costituisce un sacrificio personale per ogni corridore” “Per noi la processione-corsa degli scalzi è come se fosse la Pasqua, un appuntamento di fede e devozione fortissima nei confronti del Salvatore – osserva Alessio Camedda, presidente dell’associazione Is Curridoris .

Oggi abbiamo vissuto il momento che attendevamo di più, abbiamo percorso il cammino del Santo, che rappresenta il cammino della vita”.

 

(ansa)

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