Dura la vita se pubblicate un annuncio on line per vendere qualcosa.
Verrete sicuramente contattati. Si, ma dai truffatori.
Ecco la storia (vera), una delle tante di raggiri e gabellamenti, sempre più frequenti nell’era di internet.
Pubblico un annuncio sui principali siti per cercare di vendere una moto.
Oh, che piacere, riscuote grande successo. Beh, in effetti è proprio bella.
La prima è Marie, cittadina francese attualmente in Costa d’Avorio per motivi umanitari. Che brava donna. La vuole. Spedirà i soldi tramite Money Transfer e manderà il corriere a ritirare la moto.
Peccato che ci sia un piccolo incaglio per l’invio dei soldi e sia necessario pagare euro per la transazione.
Beh…dividiamo la spesa. Si si.
Avanti un altro.
Roberto, accento milanese e come tutti i meneghini, rapido, efficiente e sicuro.
“Signor Francesco, lunedì sarò a Cagliari per lavoro, porto il carrello e carico la moto. Le mando un acconto, 1500 va bene?
Faccio un vaglia postale, lei va al bancomat delle poste, infila il suo bancomat e io la guido nelle operazioni”
fino a….. fregarti 1500 euro. E due.
Il terzo, Matteo, pignolo, preciso.
“Quanti proprietari, tagliandi, revisioni, incidenti… Guardi facciamo prima se fa un certificato storico sul sito xxxx.com e me lo invia”.
E qui, ahimè, ci sono cascato.
Ovviamente il certificato è a pagamento, 21 euro.
Ho pure ricevuto la fattura, da Gibilterra, ovviamente il certificato no.
Ora sono in attesa degli sviluppi dei contatti avvenuti tramite un improbabile profilo facebook. Alla prossima puntata per gli aggornamenti.
(fra.pin.)
