GORIZIA > Avrebbe compiuto gli anni sabato prossimo, 8 marzo, Bruno Pizzul, inconfondibile voce radio televisiva che tanti momenti ha incorniciato in indimenticabili eventi sportivi, quelli della Nazionale di calcio in particolare.
Pizzul è morto a Gorizia, nato a Cormons (Udine), 87 anni fa. Da giovane aveva alternato gli studi all’attività sportiva, dedicandosi in particolare al calcio. Raccontava di un provino sostenuto nel 1958 con il Catania, allora in serie A, insieme ad un altro ragazzo friulano: “I dirigenti siciliani si trovarono davanti ad un bivio e sbagliarono strada. Scelsero me perché ero ‘fisicamente più prestante’. Ma l’altro si chiamava Tarcisio Burnich”.
Dopo una brevissima carriera calcistica consegue la maturità classica, si laurea in Giurisprudenza e dopo alcuni anni di insegnamento nelle scuole medie in materie letterarie, nel 1969 per lui si aprono le porte della RAI, vincendo un concorso nazionale per radio-telecronisti.
Dal 1986 (prendendo il posto di Nando Martellini) al 2002, con la sua voce ha raccontato cinque Mondiali e quattro Europei della Nazionale di calcio. Da conduttore, inoltre, ha guidato per la Rai trasmissioni iconiche come ‘Domenica Sprint’, ‘Domenica Sportiva’ e ‘Sport Sera’.
La sua scomparsa ha suscitato cordoglio e commozione, non solo negli ambienti del giornalismo sportivo, ma anche in quelli istituzionali.
“Addio a Pizzul, icona intramontabile del giornalismo sportivo” – ha commentato la Premier Giorgia Meloni -. “Hai dato voce alle notti magiche azzurre, accompagnando milioni di italiani con competenza e passione, come un grande compagno d’avventure. Sei stato la voce storica del calcio italiano, un’icona intramontabile del giornalismo sportivo, destinata a rimanere per sempre nella storia dello sport e nei cuori di tutti noi. Ciao, Bruno Pizzul”.
“Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Bruno Pizzul – così il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana -. La sua voce e il suo stile inconfondibili hanno accompagnato generazioni di appassionati, entrando nelle case e nei cuori di molti. I suoi racconti, in particolare quelli legati alla Nazionale, restano tra i ricordi più emozionanti dello sport italiano. Con passione, talento ed entusiasmo sempre vivo, Pizzul è stato una leggenda del giornalismo sportivo. Ai suoi familiari, e a tutti i suoi cari, giunga la mia più sentita vicinanza”.