BITTI > Gli abitanti di Bitti hanno ancora ben impresse, negli occhi e nella mente, le immagini drammatiche di quella tremenda giornata.
Il 28 novembre del 2020 nel centro del nuorese si riversò l’acqua piovana che mediamente cade in un intero anno solare, dai 300 ai 340 mm di pioggia torrenziale che, incanalandosi dall’anfiteatro naturale che circonda il paese, travolse le vie principali portando morte e distruzione, stimata in oltre 100 milioni di euro di danni.
Si contarono tre vittime: l’allevatore Giuseppe Mannu, di 55 anni, sprofondato in una voragine col suo fuoristrada presso la circonvallazione del centro abitato, Peppino Carzedda, di 90 anni, annegato nella sua casa in via Brigata Sassari, e Lia Orunesu, di 89 anni, che fu travolta e inghiottita dalla furia dell’acqua a pochi metri dalla centralissima piazza Giorgio Asproni.
Una piazza che in pochi minuti si trasformò in un enorme lago cittadino di acqua mista a fango.
La notizia della tragedia travalicò i confini regionali, suscitando una solidarietà e una partecipazione agli aiuti davvero straordinaria, di proporzioni nazionali.
In pochi giorni Bitti fu meta dei soccorsi che giungevano da tutta l’Isola e dal Continente, unendosi ad una macchina organizzativa encomiabile che, coordinata dal Comune e dalla Protezione Civile, fece sentire, palpabile, la presenza delle istituzioni e la grande generosità dei volontari accorsi a prestare aiuto alla popolazione.