“Orune non può essere escluso dal progetto pilota che garantisce l’assistenza sanitaria di base a tutti quei cittadini che, per vari motivi, ne sono rimasti privi”.
A dirlo è Giovanna Porcu, sindaca di Orune, intervenendo a seguito della pubblicazione del bando della ASL nr 3 di Nuoro per gli Ambulatori Straordinari di Comunità Territoriali (ASCoT), volto a garantire l’assistenza sanitaria di base a tutti coloro che ne sono rimasti privi a seguito del pensionamento o trasferimento del proprio medico curante.
“Attualmente in paese abbiamo diverse centinaia di utenti privi di medico di base, molti dei quali persone anziane e impossibilitati a muoversi, soprattutto a spostarsi di paese in paese. Aspetto oltremodo importante, siamo già dotati di una sede perfettamente idonea ad ospitare l’ambulatorio – ha sottolineato la prima cittadina -. Per questo ho immediatamente contattato l’assessore Regionale alla Sanità, Carlo Doria, affinché anche Orune sia incluso nella lista dei possibili paesi con una sede ambulatoriale.”
“Ho ascoltato le problematiche illustratemi dalla sindaca Giovanna Porcu e le segnalerò subito al Direttore Generale della ASL di Nuoro, Paolo Cannas – ha detto l’assessore Carlo Doria – affinché valuti l’opportunità di allargare il numero dei paesi da coinvolgere e inserire Orune tra i centri idonei ad ospitare l’Ambulatorio Straordinario di Comunità Territoriale.”
Gli ASCoT non sono sostitutivi, ma integrativi dei servizi di assistenza primaria già esistenti, saranno aperti in tutti gli ambiti territoriali in cui si registra una carenza di medici di famiglia e vi potranno accedere esclusivamente i pazienti che ne sono privi.
Il servizio erogherà tutte quelle prestazioni che vengono di consueto effettuate dai medici di famiglia: prescrizioni mediche, visite, visite urgenti, rinnovo di specifici piani terapeutici, raccolta di fabbisogno domiciliare (inserimento in ADI, attività domiciliari programmate, prestazioni integrative programmate), certificati di malattia.
A presidiarli saranno i medici di medicina generale e i medici di continuità assistenziale (guardia medica) in servizio che aderiranno al progetto su base volontaria. Potranno operarvi anche i medici dipendenti del servizio sanitario e, se questi non dovessero essere sufficienti, tutti quelli iscritti all’albo professionale. Il servizio sarà garantito nel turno diurno dalle ore 8.30 alle ore 13.30 dal lunedì al venerdì.
Tale progetto cesserà di operare non appena dovessero sussistere le condizioni di copertura sanitaria completa della popolazione ovvero accettazione di incarichi provvisori o di titolarità da parte di medici di assistenza primaria.